Abbiamo messo alla prova la Yamaha Niken dentro e fuori città. Ecco pro e contro della prima moto a 3 ruote anticonvenzionale
Il mondo della moto è in rapida crescita, sopratutto grazie all’arrivo di clienti provenienti da auto e scooter, quindi liberi dagli schemi mentali della tradizione motociclistica. La nuova utenza ha una percezione della moto più visiva e questo è alla base dell’exploit delle “tre ruote”, mezzi che saziano l’occhio con l’apparenza di una sbandierata sicurezza. Piaggio ha aperto la strada, ma chi sta investendo di più è la Yamaha, che entro pochi anni ha annunciato un listino completo di tutte le tipologie e cilindrate. Noi abbiamo provato la Niken, derivata dalla piattaforma della MT-09 e quindi primo vero mezzo a cercare il titolo di “moto a tre ruote“
Niken da guardare
La prima moto a tre ruote scrive da zero le regole visive della sua categoria, quindi è difficile definirla bella o brutta, di certo è “tanta”. La sua linea complessa è puramente estetica ed in questo molto vicina al mondo simpaticamente eccessivo degli scooter sportivi. Esteticamente si presenta con il larghissimo doppio avantreno, che sembra appollaiato sui quattro steli, della muscolosa doppia forcella. La parte centrale si assottiglia velocemente, mostrando il motore ed un radiatore dalle dimensioni ragguardevoli ed infine il posteriore motociclistico, alleggerito dall’assenza del portatarga, montato a sbalzo sul forcellone. Poco curato il design del telaio, che ha anche una specie di barra di irrigidimento aggiuntiva nella posizione del cavalletto centrale.
Niken in sella
La posizione di guida della Niken è piuttosto tradizionale, con il manubrio avanzato e le pedane ben centrate rispetto alla sella. La sella è leggermente rigida, ma piatta, molto ampia e consente diverse posizioni di guida, tutte ininfluenti sulla dinamica della moto. Quello che colpisce di più, però, sono le dimensioni dell’avantreno con due ruote da 15″, che il nostro corpo, ai primi metri, percepisce in maniera “strana” rispetto alle sensazioni che abbiamo in sella a moto tradizionali. La qualità dell’insieme è eccellente, con plastiche solide e ben accoppiate. Comandi e cruscotto vengono dalla MT-09.
Niken su strada
Il momento che aspettavamo è arrivato e siamo partiti con la Niken: una volta che le tre ruote rotolano, il complesso sistema che sterza l’avantreno sparisce completamente e ci ritroviamo il feeling di guida a cui siamo abituati. Il traffico è il peggior incubo che la nostra Yamaha possa avere. Larga sotto e larghissima sopra (anche per colpa degli enormi specchietti), non passa praticamente da nessuna parte, quindi aspettiamo con pazienza il raccordo che ci porterà fuori città. Aprendo il gas il tre cilindri da 847 cc tira fuori 115 CV, ma la Niken ci sembra più fluida delle altre moto con lo stesso motore. Bisogna fare attenzione per sentire l’entrata degli 88 Nm di coppia, che arriva esattamente ad 8500 giri come dice la casa. Il cambio quickshift entra in funzione dopo i 4000 rpm, ma funziona come un orologio ed usarlo è una scarica di adrenalina
Niken in curva
La prova del 9 si avvicina veloce alle nostre ruote e nonostante una massa di 263 kg, la Yamaha va alla grande. Potremmo persino dimenticare di avere due anteriori, se non fosse per la solidità pazzesca del sistema sdoppiato. All’atto pratico è meno affilato delle moto normali e vuole un po’ di aiuto ad andare giù, ma una volta in piega le due ruote diventano un binario sul quale aprire il gas senza indecisioni. L’unica stranezza è che sulla curva singola la Niken disegna traiettorie rotonde, ma nei cambi di traiettoria le quattro forcelle si comprimono, si distendono e rimbalzano la moto da una piega all’altra con una dinamica di guida molto più spinta. I dischi freno sono due da 266 mm all’anteriore, frenati da pinze radiali, più un gigantesco disco da 282 mm al posteriore. Contando sull’aderenza di 3 pneumatici l’ABS non è entrato praticamente mai in funzione nella nostra prova.
Se fosse
Se fosse un animale sarebbe un incrocio, se fosse una frutta sarebbe un mandarancio, ma se fosse una moto, che moto sarebbe la Niken? L’anima di questo strano veicolo è insondabile, ma dopo qualche centinaio di Km ci siamo fatti un’idea più chiara. Non si tratta di una naked e nemmeno di una sportiva, questa Yamaha che va forte ed ama i curvoni in appoggio è una power cruiser, una specie di V-Rod o di Diavel, per capirci. Una moto aggressiva ma stabile, fatta per andare lontano e veloce, divertendosi senza patemi d’animo grazie ad un motore tutta coppia. Per il concessionario “ci sta”, ma la Yamaha è d’accordo con noi se la prima Niken speciale è proprio la GT, con parabrezza alto, sella touring e borse da 25 litri.
In conclusione
14.990 euro non sono noccioline, ma la Yamaha Niken li vale tutti. La tecnologia impiegata, le prestazioni e la dotazione sono sicuramente all’altezza del prezzo. Decidere se comprarla o no, quindi, diventa esclusivamente una scelta d’immagine, come un Rolex o una Montblanc. Resta da vedere quale pubblico battezzerà la tre ruote Yamaha, decidendone il destino commerciale. Saranno i professionisti di mezza età a preferire la Niken o quelli appena scesi dal T-Max? Noi consigliamo questa moto a chi è abituato a fare il pendolare 12 mesi all’anno, perché niente al mondo può viaggiare sotto la pioggia come la grossa Yamaha. La sconsigliamo invece a chi pensa di usarla in città. Le dimensioni ed il peso della Niken uniscono al peggio il mondo delle due e delle 4 ruote.
SicurMOTO ringrazia il dealer Yamaha RIMA di Napoli per averci concesso la Niken in prova
Casco: MT Helmets KRE Snake Carbon