Le regole dell'esame per la patente A, A1 e A2 con le ultime novità 2020 che riguardano la prova pratica per il conseguimento della patente di categoria A2
Nel 2018 sono state pubblicate le rinnovate modalità di esame per prendere la patente A, A1 e A2 che prevedono nuove prove di valutazione a tempo. E nel 2020 un’altra direttiva europea ha cambiato i vincoli per il tipo di moto da usare durante l’esame per conseguire la patente A2. Ci sembra pertanto opportuno fare un riepilogo generale.
IL DECRETO SUI NUOVI ESAMI PER LA PATENTE DELLA MOTO
Il decreto del MIT del 26 settembre 2018 dal titolo “Nuova disciplina delle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle patenti di guida delle categorie A1, A2 e A” ha assimilato le nuove direttive comunitarie (direttiva 2006/126/CE) sulle prove d’esame in condizioni di guida più vicine alla realtà. Gli esercizi mostrati nello schema qui sotto vanno quindi svolti a una velocità più alta rispetto ai 30 km/h della vecchia normativa. Ciò ha comportato il ricorso ad aree chiuse e spazi opportunamente pensati per poter svolgere sia gli esercizi di allenamento che le prove di valutazione ufficiali in sicurezza. Una necessità che ha visto l’UNASCA (l’Unione delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica) dialogare insistentemente con l’ANCI (l’Associazione Italiana dei Comuni) e con la Motorizzazione per trovare una soluzione consona alle nuove esigenze.
L’ABBIGLIAMENTO TECNICO OBBLIGATORIO
Il criterio di valutazione dei nuovi esami per il conseguimento della moto categoria A, A1 e A2 ha introdotto anche il fattore tempo per entrambi gli esercizi, in aggiunta alle altre valutazioni precedenti con cui gli esaminatori valutavano la destrezza e la capacità di controllare la moto. Inoltre il decreto ha aperto la strada all’obbligo dell’abbigliamento tecnico per chi va in moto oltre al casco integrale. L’articolo 2 del decreto infatti stabilisce che i candidati alla patente delle moto devono indossare:
– casco integrale;
– guanti;
– giacca con protezione dei gomiti e delle spalle;
– scarpe chiuse;;
– pantaloni lunghi e protezioni delle ginocchia;;
– paraschiena.
L’ESERCIZIO DELLO SLALOM
Il primo esercizio viene eseguito a bassa velocità per dimostrare le capacità di controllare il motociclo e quindi l’equilibrio. Per questo esercizio viene predisposto un percorso come nell’immagine qui sotto formato da uno slalom su 18,2 metri di lunghezza e di 2,2 metri di larghezza, dopo CUI bisogna fare inversione su un tornante di 4 metri di raggio ed entrare nel corridoio di coni stretto 1,3 metri. La prova non viene superata se il candidato:
– tocca uno o più coni;
– salta un cono durante lo slalom o esce dal percorso;
– mette un piede a terra, coordina in modo irregolare la guida dimostrando scarsa abilità;
– impiega un tempo inferiore a 15 secondi per completare il percorso.
EVITAMENTO DELL’OSTACOLO A 50 KM/H
Il secondo esercizio invece punta a verificare la capacità del candidato di controllare il motociclo a 50 km/h, quindi a differenza del precedente deve essere ultimato in un tempo limite di 25 secondi. Per raggiungere la velocità utile, lo spazio necessario all’esercizio e alla prova d’esame deve poter contare su un corridoio di almeno 70 metri lungo i quali l’allievo deve percorrere uno slalom, percorrere un tornante per fare inversione a U e, dopo un rettilineo di lancio, mostrare di saper evitare un ostacolo percorrendo un tragitto obbligato largo 1 metro, fino a fermare la ruota anteriore in un quadrato delimitato dai coni. La prova non viene superata se il candidato:
– tocca uno o più coni;
– salta un cono durante lo slalom o uscire dal percorso;
– mette un piede a terra;
– coordina in modo irregolare la guida, dimostrando scarsa abilità;
– arresta il motociclo con la ruota anteriore che non ha superato il primo allineamento o che ha superato il secondo allineamento;
– impiega un tempo superiore a 25 secondi per completare il percorso.
ESAME PATENTE A2: NOVITÀ 2020, SÌ ALL’USO DELLE 250 CC
A maggio 2020 in tutta l’Unione Europea è entrata in vigore la direttiva 2020/612 a parziale modifica della 2006/126 che stabiliva le regole per le patenti. Il provvedimento è volto ad avvicinare i veicoli con cui si sostengono gli esami a quelli che effettivamente si guidano nella vita di tutti i giorni. Più precisamente l’UE ha allentato i vincoli sul mezzo da utilizzare per l’esame pratico della patente A2. Se oggi il regolamento prevede l’impiego, durante la prova pratica, di moto dalla cilindrata di almeno 400 cc, potenza compresa tra 25 e 35 kW e un rapporto potenza/peso non superiore a 0.2 kW/kg, la nuova normativa 2020 cambia un po’ le carte in tavola consentendo di effettuare l’esame di A2 anche su motocicli a partire da 250 cc, se a combustione interna. La novità non è però immediata: i Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa, hanno tempo fino al 1° novembre 2020 per adeguarsi alla normativa. Pertanto solo sopo quella data si potrà sostenere la prova pratica per la patente A2 con un motociclo 250 cc.