Dopo l’approvazione alla camera si attende quella del senato che dovrà pronunciarsi sui punti più delicatiFinalmente il legislatore sembra portare avanti quanto promesso in tema di grandi riforme sul tema della circolazione stradale ; di carne al fuoco ce n’è davvero tanta tra agevolazioni per gli “utenti deboli” e il discusso pugno di ferro in […]
Dopo l’approvazione alla camera si attende quella del senato che dovrà pronunciarsi sui punti più delicati
Finalmente il legislatore sembra portare avanti quanto promesso in tema di grandi riforme sul tema della circolazione stradale ; di carne al fuoco ce n’è davvero tanta tra agevolazioni per gli “utenti deboli” e il discusso pugno di ferro in tema di sanzioni. Vediamo quali sono i punti principali che saranno oggetto del “lavoro tecnico” ad opera del governo .
- Ergastolo della patente
Coloro che saranno giudicati responsabili di omicidio colposo anche plurimo nonché lesioni personali gravi in violazione di determinate norme del codice della strada (elevato tasso alcolemico, assunzione di droga e/o sostanze psicotrope) saranno puniti con la sanzione accessoria del ritiro a vita della patente. Per quanto la seguente proposta possa facilmente configurarsi come un passo in avanti appare forse più come una inevitabile conseguenza dell’omicidio stradale. È infatti del tutto assurdo che il nostro legislatore preveda solo ora il ritiro definitivo della patente per chi uccide in simili circostanze ma a ciò si aggiunge un’altra considerazione necessaria. Togliere la patente a “tragedia avvenuta” serve a ben poco considerando che una normativa sulla circolazione stradale deve essere imperniata perlopiù sulla “prevenzione della tragedia”. Sarebbe più opportuno quindi prendersi la responsabilità di ritirare la patente una volta verificatisi quei comportamenti che di per sé denotano una non meritevolezza di circolare vista la evidente incapacità di comprendere le norme basilari del comportamento alla guida. Sarà forse che i nostri politici sono fin troppo consapevoli che con una norma simile in Italia non guiderebbe più nessuno?
- Omicidio Stradale
E’ la questione in assoluto più complessa ( QUI
per un approfondimento) Sarà necessaria infatti una riforma ( e che riforma! ) del codice penale dal momento che si chiederà ai tecnici di configurare una autonoma fattispecie di reato che presume un atteggiamento doloso dell’imputato. Se una norma simile dovesse essere messa nero su bianco assisteremmo ad uno scontro durissimo tra poteri dello stato visto che con molta probabilità verrebbe sollevata una questione sulla costituzionalità della norma stessa. La cassazione di recente ha chiarito molto bene quali sono gli elementi necessari per configurare l’elemento psicologico come doloso piuttosto che colposo e alla luce di questa pronuncia le casistiche tipiche di omicidio stradale sono da considerarsi omicidi colposi ( colpa cosciente per la precisione ) . Il governo Renzi accoglie il furor di popolo con una riforma dai tratti liberticidi prescindendo totalmente dai principi ispiratori del sistema penale nostrano. La legge non è e non deve essere plasmabile a seconda dei “furori” del momento.
- Vincoli sui proventi delle multe
: la quota destinata ai controlli su strada e all’ormai noto piano nazionale sulla sicurezza stradale non potrà essere inferiore al 15% del totale degli introiti. Un’altra nota dolente della attuale normativa viene risolta investendo ancora di più nei controlli senza prevedere strumenti efficaci di verifica sulla regolarità dei medesimi da parte delle autorità preposte. L’auspicio è che questi soldi vengano investiti in un piano di educazione e prevenzione come in origine previsto dal piano nazionale; dare ancora più risorse per gli autovelox in mano ai comuni non appare come la soluzione migliore.
- Limiti fino a 30 Kmh
Gli enti locali potranno decidere di abbassare il limite di velocità fino a 30 kmh in prossimità delle zone ad “alto rischio” come ospedali e scuole. Ci si adegua così ad una prassi già applicata in molti altri paesi con risultati davvero soddisfacenti. “
- Corsie per gli utenti deboli
Era da tempo che la comunità internazionale chiedeva una serie di provvedimenti per la protezione di ciclisti e motociclisti. L’idea di dedicare a questi delle corsie riservate non è necessariamente da accogliere con sfavore se non fosse che qui si parla di dare la possibilità di usufruire delle corsie riservate ai mezzi pubblici. Così su due piedi desta qualche perplessità l’idea che sulla stessa corsia circolino ingombranti mezzi pubblici insieme ad una massa di biciclette e ciclomotori; parliamo di mezzi molto eterogenei e che potrebbero mettersi in difficoltà l’uno con l’altro. Tramonterà definitivamente la prospettiva di mettere in piedi delle vere piste ciclabili? Le corsie dei mezzi pubblici hanno lo spazio sufficiente e i margini di sicurezza necessari a questa nuova destinazione?
- Scooter in autostrada
Gli scooter di cilindrata superiore a 120 cc potranno andare in autostrada se a guidarli c’è un maggiorenne. Una norma questa da considerarsi vantaggiosa per alcuni anche se mezzi di questo tipo nel contesto autostradale potrebbero esporre il conducente e gli altri utenti a dei rischi non trascurabili. I piccoli scooter non sono certo concepiti per le strade a scorrimento veloce dunque il livello di perizia richiesto al guidatore è sicuramente elevato.
- Patente a punti per i minori
Una idea molto interessante che potrebbe aprire alla prospettiva di un percorso di educazione stradale e di responsabilizzazione per i futuri automobilisti e motociclisti. Come è facile intuire possiamo solo attendere ma dal quadro delineato finora sono emersi alcuni punti che se debitamente sviluppati potrebbero dare esiti interessanti. Accanto a questi purtroppo vene sono altri che lasciano intravedere ancora una volta l’atteggiamento superficiale del nostro legislatore fin troppo incline a soluzioni che garantiscono consensi ma non eliminano certe problematiche croniche.
(di Marcello Pieri)