Ricambi e moto “falsi”: l’Italian Sounding fa scattare il sequestro

Ricambi e moto “falsi”: l’Italian Sounding fa scattare il sequestro

L’italian Sounding colpisce ancora: moto e ricambi falsi spacciati per Made in Italy sequestrati per un valore di 14 milioni di euro

18 Luglio 2024 - 14:55

Un’importante operazione della Guardia di Finanza ha portato alla luce un ingente traffico di moto e ricambi che, pur recando marcature e simboli italiani, erano in realtà prodotti e importati dall’estero, privi di certificazioni di provenienza. Questo maxi sequestro, effettuato in provincia di Torino, rappresenta un duro colpo alla frode commerciale che mina la fiducia nel marchio “Made in Italy”, ma riporta in voga un provvedimento a cui si fa ricorso spesso negli ultimi mesi: il cosiddetto “Italian Sounding”, che ha pizzicato anche DR Automobiles e Stellantis.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

L’indagine, avviata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, come riporta Il giorno ha preso il via quando i finanzieri hanno notato, durante le attività di controllo economico del territorio, diversi motoveicoli che riportavano il Tricolore italiano. Tuttavia, un’accurata verifica ha rivelato che questi veicoli erano stati prodotti in Oriente e introdotti in Italia con imballaggi che non specificavano la loro vera origine.

I militari hanno individuato un deposito in provincia di Torino, gestito da un imprenditore cinese, all’interno del quale sono stati rinvenuti oltre 1.300 motocicli e circa 13.000 pezzi di ricambio pronti per essere commercializzati con il simbolo della bandiera italiana. La merce, del valore complessivo stimato in 14 milioni di euro, è stata posta sotto sequestro dalle Fiamme Gialle.

LE CONSEGUENZE LEGALI PER L’IMPORTAZIONE ILLEGALE

L’imprenditore, di nazionalità cinese, dovrà ora rispondere delle accuse di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, in violazione delle normative a tutela del Made in Italy. Questa operazione rappresenta un segnale forte contro le attività illecite che danneggiano il prestigio dei prodotti italiani e compromettono la fiducia dei consumatori e spesso anche la sicurezza, poiché non rispettano i severi standard di certificazione e conformità imposti dall’UE. Abbiamo cercato di capire meglio di quale Brand potesse trattarsi e sembrerebbe che, osservando con attenzione le foto prodotte dalla GdF, i pochi elementi sono molto somiglianti alla Seiemezzo SCR, che però andando a curiosare sul sito ufficiale Motomorini, non mostra nessuna bandiera o altra effige sulla copertura laterale del radiatore (foto sotto). Una stranezza che potrà sicuramente essere chiarita nelle indagini delle Fiamme Gialle sui motocicli sequestrati.

TUTELA DEL MADE IN ITALY NELL’AUTOMOTIVE

Il Made in Italy è simbolo di qualità, design e tradizione, elementi che sono riconosciuti e apprezzati a livello globale anche l’apposizione della sola bandiera italiana. E’ bastato questo, infatti, a far scattare il sequestro delle Fiat Topolino prodotte in Marocco.

Ma sempre nel perimetro Stellantis, il ministro Urso ha spinto Alfa Romeo a cambiare nome alla Milano (prodotta in Polonia) che è stata ribattezzata come Alfa Romeo Junior dopo la presentazione ufficiale al mondo intero. Una querelle da telenovela che pare sia nata esattamente quando l’Antitrust ha sanzionato DR per aver pubblicizzato in maniera poco trasparente le sue auto prodotte in Cina e rifinite in Italia.

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