Uccisi dal silenzio degli innocenti: togliere il dbkiller può far bene?
Non modificare lo scarico della moto rende “innocenti”, ma con alcune nuove motociclette automobilisti e pedoni rischiano di non sentirci arrivare e urtarci o farsi investire, soprattutto d’inverno Il dbkiller è una parte del terminale di scarico (marmitta) della moto. Serve a limitare il rumore emesso dal motore in fase di accelerazione (ma non solo). […]
Non modificare lo scarico della moto rende “innocenti”, ma con alcune nuove motociclette automobilisti e pedoni rischiano di non sentirci arrivare e urtarci o farsi investire, soprattutto d’inverno
Il dbkiller è una parte del terminale di scarico (marmitta) della moto. Serve a limitare il rumore emesso dal motore in fase di accelerazione (ma non solo). Togliere il dbkiller è un’usanza piuttosto diffusa tra i motociclisti, soprattutto quelli della domenica. In questo modo si conferisce al motore un rumore più corposo, più cupo, più possente. Non c’è un altro motivo per togliere questo “tappo” dalla marmitta: le prestazioni non aumentano. Sta di fatto che, con gli scarichi di serie, alcune nuove motociclette ci rendono ancora più invisibili.
- Una premessa tecnica
(a cura di Eustachio Rischitelli)
La fisionomia di un impianto di scarico prevede nella sua parte terminale i cosiddetti Silenziatori, che hanno il compito di abbattere il rumore generato dalla combustione del motore a valori inferiori agli 86 db, limite imposto dalla legge ai fini dell’omologazione. Generalmente vengono utilizzati dei silenziatori a elementi perforati composti da una camera posta in serie al collettore stesso dello scarico; all’interno di questa camera viene inserito un tubo perforato associato a un materiale fonoassorbente (di solito lana di vetro o di roccia). Negli impianti di scarico originali questa è rigidamente connessa allo stesso impianto, spesso mediante saldatura.
Negli ultimi anni pratica ricorrente dei motociclisti è stata quella di montare impianti di scarico aftermarket, soprattutto perché le norme sempre più restringenti in termini di riduzione sia delle emissioni delle sostanze inquinanti che sia di inquinamento acustico hanno portata alla creazione di motociclette fantastiche da un punto di vista tecnologico ma caratterizzate da un sound sempre più anonimo. Tuttavia anche le case produttrici di prodotti aftermarket si sono dovute adeguare alle norme vigenti per poter presentare sul mercato degli scarichi omologati. In questi l’abbattimento delle emissioni acustiche viene realizzato attraverso i cosiddetti db killer (“DB=DECIBEL” , unità di misura del livello di rumore, e “KILLER” , assassino; ne scaturisce, in italiano, che si tratta di un “abbattitore di rumore”), che, praticamente nella totalità dei casi, risultano però essere estraibili.
Strutturalmente sono molto semplici: in pratica sono costituiti da un tubo esterno che si incastra all’interno del fondello, dove una slabbratura ne impedisce lo scivolamento verso l’interno e ne agevola il fissaggio; questo tubo esterno chiude verso un tubo interno caratterizzato da un diametro inferiore, la cui lunghezza varia. La differenza di diametro dei due tubi e la lunghezza del tubo interno influiscono sulla quantità di rumore prodotta, in particolare all’aumentare della differenza tra i diametri dei due tubi e della lunghezza del tubo interno diminuiscono le emissioni prodotte.
- La modifica
La modifica che consiste nel rimuovere il dbkiller dal terminale di scarico è illegale. Vi ricordiamo che il rischio è quello di prendersi circa 300 euro di multa più il sequestro del libretto di circolazione con conseguente obbligo di revisione. Per legge ogni moto deve emettere un massimo di rumore in decibel sonori. Questo limite ha ovvie ragioni di essere per non turbare la quiete pubblica e per non limitare la sensibilità sonora del motociclista stesso. Se anche ai bassi regimi la moto produce un rumore assordante si rischia di non udire i pericoli che possono sopraggiungere (da ogni dove) e che normalmente restano al di fuori del campo visivo del casco.
Alcune tra le nuove motociclette promettono silenziosità che si trasformerebbe in comfort autostradale. Altre, ancor più nuove, sono elettriche a zero emissioni inquinanti e a zero rumore. Il problema però è che in questo modo non ci sente arrivare più nessuno e si rischia di investire i pedoni. Oppure gli automobilisti non si accorgono di noi e si buttano a sinistra mentre passiamo noi (terribile).
- Il problema è più psicologico che sonoro
Perché le persone non amano i cambiamenti e le novità che non portano guadagni personali diretti e immediati. Che vi piaccia o no è così. Le moto silenziose (o elettriche) portano vantaggi all’ambiente, ma non al singolo motociclista. Niente di immediato (se solo pensiamo ai costi, da ammortizzare nel tempo). Il risultato è che la moto silenziosa costituisce un problema.
Se fossimo abituati solo a guardare (immaginiamo come fanno le persone sorde) non ci sarebbe alcun problema. Prima di attraversare la strada il pedone guarda. Oggi noi invece siamo ancora condizionati dalla situazione passata e insegnataci dai genitori, per cui non guardiamo se prima non “sentiamo” (con le orecchie).
Dal punto di vista dell’automobilista – invece – la difficoltà è ancor più grande: solo chi guida anche una moto presta la giusta attenzione quando è in auto. Tutti gli altri non si accorgono di noi motociclisti se non nel momento dell’inevitabile.
Fare rumore, come già indicato nel manuale di guida sicura, è importante. Con questo non intendiamo aizzare i motociclisti a svegliare tutto il paese con rombi di tuono a tutte le ore del giorno e della notte! L’intento è quello di sensibilizzare su un possibile grave errore di progettazione delle motociclette elettriche e di quelle di nuova produzione.
- Un consiglio per i costruttori
Fino a quando le persone non si abitueranno ai mezzi più silenziosi è bene mantenere un certo grado di presenza sonora, anche se la moto è di nuova concezione o elettrica.
Nel frattempo è bene scalare una marcia prima di effettuare un sorpasso, anche se non serve potenza. Perché anche il rumore della moto contribuisce a far notare la nostra presenza e ad aumentare il livello di sicurezza attiva.
Non vorremmo che il silenzio degli innocenti, di chi non modifica i terminali di scarico, possa contribuire a metterli a rischio.