Auto e moto che comunicano la loro posizione sfruttando i segnali dei telefoni. Il futuro della sicurezza in moto?L’US Department of Transportation (DOT) e il National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) hanno annunciato l’avvio delle procedure amministrative per consentire l’utilizzo e la diffusione della nuova tecnologia V2V (Vehicle to Vehicle), una tecnologia di comunicazione veicolo-veicolo […]
Auto e moto che comunicano la loro posizione sfruttando i segnali dei telefoni. Il futuro della sicurezza in moto?
L’US Department of Transportation (DOT) e il National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) hanno annunciato l’avvio delle procedure amministrative per consentire l’utilizzo e la diffusione della nuova tecnologia V2V (Vehicle to Vehicle), una tecnologia di comunicazione veicolo-veicolo per i veicoli “leggeri”, come ad esempio automobili, SUV e pick-up e motocicli.
- Il futuro è alla porte
La tecnologia dovrebbe consentire ai veicoli di “parlare” tra di loro allo scopo di evitare incidenti attraverso lo scambio di dati quali la velocità e la posizione – 10 volte al secondo. Con questo sistema sarà possibile per ogni veicolo identificare i rischi e riuscire ad avvertire l’utente in tempo per evitare i tipi di incidente più comuni (tamponamento, improvvisi cambi di corsia, e pericolo ad un incrocio).
la ricerca condotta dal DOT ha dimostrato che questa nuova tecnologia V2V può essere d’aiuto per la maggioranza degli incidenti multi-veicolo. Questi risultati sono basati su una valutazione effettuata quotidianamente sia del mondo reale che nelle condizioni di prova virtuali.
- “Safety pilot”
Il Dipartimento dei trasporti statunitense ha lanciato nel 2012 l’esperimento Safety Pilot. Quasi 3.000 veicoli sono stati utilizzati nel più grande test mai effettuato prima, per saggiare il livello di affidabilità della tecnologia V2V, applicata ad una variegata tipologia di mezzi, tra cui le moto. Lo scopo del test, oltre a verificare il funzionamento del sistema, è anche quello di mostrare, soprattutto agli utenti, che l’applicazione di questo nuovo sistema non comporta l’invasività di dati in ambito privato. Non c’è pericolo, in soldoni, che qualora fosse utilizzata la V2V, di essere controllati negli spostamenti. Almeno questo è ciò che assicurano i vari enti coinvolti nell’esperimento. La tecnologia V2V infatti non comporta lo scambio o la registrazione di dati personali o il monitoraggio dei movimenti del veicolo. Le informazioni inviate tra i veicoli non sono identificativi del mezzo, ma si limitano a trasmettere solo i dati essenziali alla sicurezza di guida.
- Un potenziale incidente viene rilevato centinaia di metri prima
La comunicazione V2V è in grado di fornire al conducente tutti i dati necessari per valutare una potenziale situazione di incidente. Quelle, per esempio, in cui un conducente di un’auto, per esempio, stia o meno per cambiare corsia, voltare a sinistra o destra, o sbucando pericolosamente da un incrocio. In tali situazioni, la comunicazione V2V è in grado di rilevare le minacce a centinaia di metri da altri veicoli che non possono essere visti.
Una delle maggiori cause di incidenti che vedono coinvolte le moto, è spesso la difficoltà per i guidatori di auto nel rilevare in tempo la presenza di moto in mezzo al traffico. Con questa nuova applicazione, sarà possibile per tutti essere perfettamente consapevoli di ciò che si trova nel “raggio d’azione” della vettura e prendere per tempo eventuali precauzioni.