Salvatore Licitra, famoso tenore erede del grande Pavarotti, era alla guida del suo scooter quando, forse per un malore, cade subendo gravi traumi alla testa ed al volto.Un fatto di per sè spiacevole considerando anche il fatto che, oltre al Licitra, anche la ragazza che viaggiava con lui ha subito dei traumi, anche se più […]
Salvatore Licitra, famoso tenore erede del grande Pavarotti, era alla guida del suo scooter quando, forse per un malore, cade subendo gravi traumi alla testa ed al volto.
Un fatto di per sè spiacevole considerando anche il fatto che, oltre al Licitra, anche la ragazza che viaggiava con lui ha subito dei traumi, anche se più lievi. Tuttavia, secondo quanto si apprende dagli organi di stampa, Licitra viaggiava senza casco. Scelta illegittima (e poco comprensibile ) che pone dei doverosi interrogativi.
- Non è sempre colpa della moto
La notizia è stata ripresa da tutti i mezzi di informazione, web, carta stampata, oltre ai vari Tg locali e nazionali e tutti o quasi hanno sottolineato il fatto che a causare i danni più gravi allo sfortunato tenore è stato il mancato uso del casco.
Almeno ogni tanto, quando si parla di incidenti in moto in ambiti di informazione più generalisti, non si demonizza il mezzo a due ruote e si sottolinea come il mancato uso di un “accessorio” fondamentale come il casco, sia stata la causa del tragico evento. Infatti sia il guidatore che il passeggero, in questo caso non lo indossavano… (alcune fonti dicono che la ragazza di Licitra era invece con il casco).
Lode in questi casi alla serietà dei giornalisti, che troppo spesso nei loro servizi riguardanti incidenti
in moto, fanno passare l’idea del mezzo a due ruote come “aggeggio infernale” senza specificare il perchè, a volte, un incidente in moto ha cause spesso tragiche.
- Una riflessione è doverosa
Augurandoci che questa triste vicenda abbia una conclusione lieta per gli sfortunati protagonisti, prendiamo spunto da ciò che è accaduto per una riflessione.
In casi come questo, quando cioè si incorre in gravi danni fisici dovuti al mancato utilizzo del casco (quindi per una consapevole e libera scelta), è giusto che sia la collettività a pagare le spese mediche? Ricordiamo che se Licitra avesse avuto il casco ben allacciato probabilmente non sarebbe incorso in danni così gravi, specialmente se condiseriamo che in alcune notizie si parla di una velocità di circa 30 km/h. Una volta fuori pericolo sarà chiamato a rimborsare le spese mediche, piuttosto costose visto che è stato anche impiegato un elicottero, da noi tutti sostenute?
La nostra vuol essere una provocazione, ma anche uno spunto per riflettere su casi come questo. Non è certo il primo e non sarà l’ultimo caso in cui un cittadino, sentendosi libero di scegliere se indossare il casco o meno (invocando una non ben chiara voglia di libertà individuale), finisca poi per gravare sulle spese della collettività. E in tempi di crisi e scarse risorse economiche sarebbe anche giunto il caso di rivalersi (dopo che tutto si sia concluso bene, ovviamente) nei confronti di chi continua a non volersi proteggere.
Gli incidenti stradali
ci costano ogni anno più di 30 miliardi di euro, il 50% di quanto Giulio Tremonti ed il Governo hanno calcolato per la nuova finanziaria del 2011. Sarebbe il caso di cominciare a risparmiare anche su questa voce del bilancio statale, non credete?