La moto è stata da sempre sinonimo di libertà. Ma spesso viene preso troppo alla lettera. Come cambia la percezione del rischio in sella?
Ciclomotori e motocicli costituiscono una componente importante del sistema di trasporto in quanto offrono una maggiore mobilità, nonché uno speciale senso di piacere. Da un lato guidare una moto, però, è molto più pericoloso che utilizzare qualsiasi altro veicolo a motore. I centauri affrontano un più alto rischio di lesioni gravi o mortali rispetto agli altri utenti della strada, nonché un rischio di incidenti più elevato. Dall’altro, la ricerca di sensazioni porta a comportamenti spericolati l’eccesso di velocità, la disobbedienza alle regole e alla segnaletica stradale. Come sperimentare la propria passione senza correre rischi?
INDIVIDUARE I RISCHI IN SELLA: LO STUDIO
ESRA (E-Survey of Road users’ Attitudes) è un’iniziativa di istituti per la sicurezza stradale, centri di ricerca, servizi pubblici e sponsor da tutto il mondo. L’obiettivo è raccogliere e analizzare dati sulle prestazioni della sicurezza stradale, in particolare la cultura della sicurezza stradale e il comportamento degli utenti della strada. Il cuore di ESRA è un questionario sviluppato congiuntamente, che viene tradotto nelle diverse lingue. I temi trattati comprendono comportamenti, atteggiamenti e opinioni sul traffico, esperienze di applicazione e sostegno alle misure politiche. In totale questo sondaggio ha raccolto dati da oltre 45.000 utenti della strada in 48 paesi. Questo studio descrive frequenza di guida, percezione di sicurezza e comportamenti autodichiarati, come eccesso di velocità e consumo di alcol, dei motociclisti.
SENSO DI LIBERTA’ IN SICUREZZA: COME CI VEDE IL CERVELLO?
Finora le misure per aumentare la sicurezza dei veicoli motorizzati a due ruote si sono concentrate sulla prevenzione degli incidenti. Le nuove tendenze, però, suggeriscono che i motociclisti non riescono ancora a essere abbastanza evidenti per gli altri veicoli. Evolutivamente il cervello ha sviluppato un interesse per le cose che sono percepite come minacce, solitamente caratterizzate da grandezza e ferocia. Nel sistema strada i camion vengono percepiti prima come minacce rispetto a oggetti più piccoli come le motociclette. Queste, infatti, possono facilmente perdersi all’interno del campo visivo soprattutto se c’è un veicolo di grandi dimensioni immediatamente dietro. I motociclisti dovrebbero apparire più grandi per gli altri piloti e sufficientemente distinguibili in modo che il loro comportamento alla guida possa essere meglio compreso. La tecnologia potrebbe essere efficace attraverso un sistema di trasporto intelligente che possa informare il conducenti del veicolo della presenza del motociclista.
RISPETTO DELLE REGOLE: L’ERRORE NON ASPETTA ALTRO CHE LA NOSTRA SICUREZZA
Il maggior numero di incidenti avviene, però, in aree residenziali e commerciali con condizioni ottimali. Di giorno, con bel tempo e buone condizioni stradali, in aree con limite di velocità di 50 km/h o 30 km/h. Qual è dunque la causa? Sembra che il denominatore comune sia un’elevata autoefficacia (fidarsi delle proprie capacità di guida a prescindere dalle condizioni):
– Alcol: i conducenti con elevata autostima sono più propensi alla guida sotto l’effetto di alcol (45% dei casi in Europa e 65% in Africa).
– Velocità: se si fidano di se stessi guidano oltre il limite con più probabilità (+1,57 in Europa, 1,46 in Asia-Oceania e 1,96 in Africa).
– SMS e Social Media: i motociclisti con elevata autoefficacia controllano i messaggi sul cellulare mentre guidano con una probabilità 2,55 volte maggiore.
PASSIONE SI, MA IN SICUREZZA!
I motociclisti costituiscono uno dei gruppi di utenti della strada più vulnerabili. Quali strategie si possono, quindi, adottare?
– Organizzare campagne di sensibilizzazione per sviluppare una cultura della sicurezza del traffico che promuova sicurezza e rispetto reciproco di tutti gli utenti della strada;
– L’applicazione della sicurezza dovrebbe essere ben strutturata, sistematica, e condivisa per aumentare la fiducia verso l’impatto delle azioni esecutive;
– L’infrastruttura stradale dovrebbe essere adattata a particolari caratteristiche ed esigenze dei veicoli motorizzati a due ruote (ad es. installazione di barriere compatibili).
Non sarà mai esente da rischi guidare una moto. Questo fatto non significa che i motociclisti non siano consapevoli della loro sicurezza. È bene però non scordare il pensiero di un noto pilota. Vincere è “Sapere ma non troppo, ne essere sicuro di saperlo, perché l’errore non aspetta altro che la tua sicurezza, ed è là che morde”!