Con ben 36 emendamenti ed O.d. G la FMI punta a sensibilizzare il governo sull’ l’articolo 3 comma 33 della Legge di Stabilità che vorrebbe bollo pieno anche per la storiche. La Federazione motociclistica italiana ha comunicato di aver promulgato delle istanze volte a sensibilizzare il governo sul tema delle moto di interesse storico. Ricordiamo […]
Con ben 36 emendamenti ed O.d. G la FMI punta a sensibilizzare il governo sull’ l’articolo 3 comma 33 della Legge di Stabilità che vorrebbe bollo pieno anche per la storiche.
La Federazione motociclistica italiana ha comunicato di aver promulgato delle istanze volte a sensibilizzare il governo sul tema delle moto di interesse storico. Ricordiamo che, al vaglio, ci sarebbe la norma che vorrebbe euiparare della tassa di possesso tra moto recenti e moto storiche.
- La parola alla Commissione Bilancio
Dopo aver cercato ed ottenuto un positivo riscontro da parte dei Senatori, ora la palla passa alla Commissione Bilancio, per far si che gli emendamenti, presentati da forze trasversali, ottengano di eliminare l’ingiusto tributo che vesserebbe in modo eccessivo un settore, quello delle moto storiche, oggi più che mai al centro di un vero braccio di ferro.
Da una parte il Governo Italiano, che vorrebbe far pagare ai veicoli storici un bollo “pieno” come sulle moto più recenti. Dall’altra la ferma opposizione della FMI, ma anche dei tanti collezionisti, per il timore che questo porterebbe alla demolizione tanti veicoli da collezione conservati con amore dai proprietari; in virtù comunque del fatto che, se tali mezzi non circolano sulla pubblica strada, non sono tenuti al pagamento del bollo.
In aggiunta si è anche approvato un Ordine del Giorno che impegna il Governo a rivedere la proposta, prevedendo la tassazione agevolata, premiando i veicoli che sono conservati in maniera adeguata. Una tassazione, ricordiamo, che sarebbe quantificabile in un totale di 78 milioni di Euro in più nelle casse secondo i contabili dello Stato, una cifra poco realistica secondo la FMI, perchè c’è il forte rischio che molti veicoli vengano demoliti o venduti all’estero.