A Monaco si iniziò a parlare il linguaggio della potenza e il segmento sport-touring cambiò in modo deciso, mai più fu lo stessoCi piace immaginare Herbert Diess (numero 1 Motorrad) mentre urla al suo reparto ricerca e sviluppo e decide di avviare con coraggio il nuovo progetto “K” ; un’idea talmente dirompente che deve essere […]
A Monaco si iniziò a parlare il linguaggio della potenza e il segmento sport-touring cambiò in modo deciso, mai più fu lo stesso
Ci piace immaginare Herbert Diess (numero 1 Motorrad) mentre urla al suo reparto ricerca e sviluppo e decide di avviare con coraggio il nuovo progetto “K” ; un’idea talmente dirompente che deve essere servita una discreta forza per ottenere l’approvazione del pool tecnico e dirigenziale. Era necessario dare una svecchiata ad una gamma che era ancora fin troppo legata al boxer in un momento in cui la potenza e le prestazioni assolute ricevevano calorosa accoglienza dagli appassionati tanto che la concorrenza nipponica non si faceva pregare quando si trattava di spremere cavalli dai loro 4 in linea ultra moderni.
- K: tecnologia oltre l’immaginazione
Questa è sempre stata la serie che ha annoverato i modelli più rivoluzionari, delle vere e proprie piattaforme di sviluppo per le grandi innovazioni nel settore due ruote ( si pensi
al primo abs montato sulla K1) . La sfida consisteva nel fondere elementi futuristici tipici del settore auto con le prestazioni adrenaliniche delle supersportive senza rinunciare ai capisaldi del marchio quali il senso di sicurezza e la facilità di approccio.
Si parte dalla ciclistica con un anteriore inedito. È proprio questo l’elemento più caratteristico di una motocicletta insieme al propulsore in quanto contribuisce per buona parte a determinarne il carattere e la destinazione d’uso; è in buona sostanza il suo biglietto da visita. Gli ingegneri tedeschi destano stupore nel momento in cui vanno a presentare il “duolever” che senza timore di smentita rappresenta una rivoluzione nel campo delle sospensioni. Trattasi di un parallelogramma deformabile che mantiene intatti i vantaggi del telelever restituendo nel contempo un feedback più vicino alle forcelle tradizionali; l’avantreno affonda leggermente in frenata e la funzione sterzante è affidata ad un complesso sistema di bracci consistente in 8 articolazioni connesse tramite dei giunti del tipo “uniball”. Una struttura indubbiamente pesante e costosa ma grazie al passo lungo e alla sua collocazione nella parte inferiore del telaio garantisce un mix di stabilità e maneggevolezza ben noto agli appassionati del marchio. Chiudono il quadro un telaio a doppio trave in fusione di alluminio e il classico paralever al posteriore.
- Motore: quando i numeri parlano da soli
Abbiamo a che fare con un 1200 a 4 cilindri che in soli 81 kg di peso ospita valvole di aspirazione da 32 mm, pistoni da 299 grammi e un airbox da 10 litri che da fiato a 167 cv e 130nm di coppia; in pratica una M3 con due ruote in meno. Non renderemmo giustizia ai progettisti qualora non citassimo alcune chicche di alto livello ingegneristico. Le valvole ad esempio sono azionate da bilancieri a trascinamento, una tecnlogia da F1 che si traduce in pochissimo attrito ed una notevole resistenza agli alti regimi. Un motore che gira quindi come un orologio anche grazie alla distribuzione mista catena-ingranaggi che non troviamo nemmeno su alcune sportive di ultima generazione. Il quadro si chiude con la lubrificazione a carter secco e il cambio estraibile a 6 rapporti.
- Cosa guardare prima dell’acquisto: occhio all’ABS!
Quando andrete a provare la moto assicuratevi che la frizione non sia rumorosa perché potrebbe esserci una risonanza delle molle e rumorosa potrebbe essere anche la catena di distribuzione. Non devono essere assolutamente presenti giochi di trasmissione e perdite d’olio. Massima attenzione va prestata all’ ABS, qualora il modulatore fosse guasto le cifre per la riparazione sono altissime. Il sistema ESA è indubbiamente un accessorio che fa gola ma possono cedere paraolio e regolatore del precarico ; niente di grave ma dateci un occhio per evitare scocciature .
- La quotazione della K1200S oggi
Minima (ottime condizioni 30.000-40.000 km) : 3200 euro. Massima (4.000 km ) : 10.200 euro
Parliamo dunque di un esborso più che accettabile per una moto che rappresentare una reale sostituta dell’automobile viste le credenziali in termini di durata e affidabilità ( molti proprietari continuano ad utilizzarle senza problema alcuno nonostante dopo anni e percorrenze dell’ordine dei 300.000 km).
(di Marcello Pieri)
SCHEDA TECNICA BMW K1200S
MOTORE – ENGINE: |
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Tipo di motore – Engine type : |
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Cilindrata -Displacement : |
1157 cc |
Alesaggio per corsa – Bore Stroke : |
79 X 59 mm |
Compressione – Compression ratio : |
13.0;1 |
Valvole per cilindro – Valve : |
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Alimentazione – Fuel System : |
Iniezione elettronica |
Raffreddamento – Cooling system: |
Liquido |
Quantità olio – Oil capacity : |
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Avviamento – Starter : |
Elettrico |
Potenza – Power : |
167 Cv a 10250 giri |
Copia massima – Torque : |
13,2 Kgm a 8250 giri |
TRASMISSIONE – TRASMISSION: |
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Cambio – Gearbox : |
6 marce |
Frizione – Clutch : |
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Trasmissione finale – Final drive : |
Cardano |
CICLISTICA – CHASSIS: |
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Telaio – Frame type: |
In alluminio composito |
Inclinazione canotto – Rake fork angle : |
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Sospensione anteriore – Front suspension : |
BMW Duolever, escursione 115 mm |
Sospensione posteriore – Rear suspension : |
BMW Paralever, escursione 135 mm |
Freno anteriore – Front brakes : |
2 dischi da 320 mm, pinze a 4 pistoncini |
Freno posteriore – Rear brakes : |
Disco da 265 mm, pinza a 2 pistoncini |
Pneumatico anteriore – Tires Front : |
120/70-17 |
Pneumatico posteriore – Tires Rear : |
190/50-17 |
DIMENSIONI E PESO – DIMENTIONS AND WEIGHT |
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Lunghezza – Overall Length : |
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Larghezza – Overall Width : |
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Altezza – Overall Height : |
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Altezza sella – Seat Height : |
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Interasse – Ground Clearance : |
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Distanza minima da terra – Wheelbase : |
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Peso a vuoto – Dry Weight : |
248 Kg |
Serbatoio – Fuel Tank Capacity: |
19 Lt |