La Clinica Mobile come non l’avete mai vista

La Clinica Mobile come non l’avete mai vista

SicurMOTO.it entra all’interno della clinica mobile e vi racconta com’è fatta Vedere un tir parcheggiato all’interno di un padiglione fieristico suscita curiosità. Soprattutto se, avvicinandosi, si scopre che si tratta della mitica Clinica Mobile, di cui tanto sentiamo parlare durante le gare di motociclismo. Euromoto ha fatto conoscere questo straordinario ospedale su ruote a tutti […]

di 
13 Dicembre 2010 - 00:00

SicurMOTO.it entra all’interno della clinica mobile e vi racconta com’è fatta

Vedere un tir parcheggiato all’interno di un padiglione fieristico suscita curiosità. Soprattutto se, avvicinandosi, si scopre che si tratta della mitica Clinica Mobile, di cui tanto sentiamo parlare durante le gare di motociclismo.

Euromoto ha fatto conoscere questo straordinario ospedale su ruote a tutti gli appassionati di corse e delle 2 ruote in generale: i tantissimi visitatori hanno avuto la possibilità di entrare e vedere dal “di dentro” la Clinica Mobile della Superbike, sotto l‘occhio vigile del signor Franco, l’autista di questo mastodonte. Anche noi di SicurMoto.it siamo entrati e abbiamo così potuto fotografare questo luogo simbolo della medicina sportiva.more

  • La storia

La storia della Clinica Mobile risale al 1977, anno in cui Gino Amisano -fondatore e proprietario di AGV Helmets- donò ai piloti e al team del dottor Claudio Costa il primo mezzo che portasse rapido soccorso in pista in caso di incidente. Poco più grande di una ambulanza, era dotata di un solo letto. Presentata a febbraio, già a maggio salvò la vita a Franco Uncini, coinvolto in uno spaventoso incidente insieme ad altri quattro piloti sulla pista di Salisburgo.
Nonostante i problemi incontrati inizialmente, l’importanza di questo miniospedale divenne evidente. I medici e lo staff tutto della Clinica Mobile nei 33 anni di attività hanno salvato molte vite, grazie al loro tempestivo intervento: quella di Uncini per ben due volte, ma anche Graziano Rossi, che nel 1982 fu rianimato dopo l’incidente a Imola. Senza questi angeli custodi, probabilmente non avremmo più visto in pista il numero 46, con tutto quello che ne consegue.
Negli anni, si sono succedute diverse Cliniche Mobili, e ora si è alla quinta versione. A ogni cambio corrisponde un’innovazione: numero di letti che aumenta, introduzione di macchinari all’avanguardia, alcuni destinati anche alla fisioterapia. Ogni versione ha la sua storia di vite salvate, di piloti che hanno ripreso a correre, di cure e trattamenti professionali a opera di persone superspecializzate in rianimazione e in medicina e riabilitazione sportiva.

  • Curiosità


Forse in pochi sanno che di Cliniche Mobili in circolazione ce ne sono due: oltre a quella del MotoGP, ce n’è una anche per la SuperBike (la 4a versione). Quella presente in fiera era proprio quest’ultima, visto che il campionato di MotoGP doveva ancora concludersi con la gara di Valencia.
Le dimensioni sono ragguardevoli: 13,560 metri di lunghezza per oltre 3 metri di larghezza (a massima apertura).
Dal signor Franco, che abbiamo avuto il piacere di conoscere e che ringraziamo, abbiamo saputo che questa Clinica Mobile (insieme a quella del MotoGP) viene utilizzata solo in Europa. Vista la mole, è impensabile trasportare lei e la sua sorella per via aerea (ci vorrebbe un cargo solo per una di loro, e i costi sarebbero troppo alti): per questo, in tutti gli altri circuiti la Clinica Mobile viene ospitata in container attrezzati appositamente, più facilmente trasportabili in giro per il mondo.

  • Entriamo!


Come potete vedere dalle foto, il rimorchio è estensibile lateralmente, e può ospitare fino a 5 lettini per prestare contemporaneamente le cure a più persone (come nel caso dell’incidente nel Gran Premio di Catalogna del 2006). Sopra uno dei lettini è posizionato un apparecchio per le radiografie, di importanza fondamentale per capire il tipo di lesioni che i piloti hanno subito, soprattutto se incoscienti.
Ovviamente, nei vari armadietti e stipetti si trovano metri e metri di garze, bende e cerotti, insieme a disinfettanti e a tutto ciò che occorre per il primo soccorso.
Non possono mancare gli strumenti salvavita, come l’ossigeno, il defibrillatore e un apparecchio innovativo che serve ad abbassare la temperatura corporea in caso di infarto o ictus, per limitare i danni cerebrali.
La Clinica Mobile è anche un mini centro di fisioterapia e alla riabilitazione, e per questo troviamo macchinari appositi: qui è possibile sottoporsi a sedute di hilterapia, un trattamento d’avanguardia per la cura dei dolori muscolari e delle articolazioni, magnetoterapia, ultrasuoni, per citare alcuni trattamenti.

  • La dedica

Una cosa ci ha colpito particolarmente: sulla lavagnetta si legge la dedica di Claudio Costa, del “dottorcosta”


A tutti i piloti di moto

a tutti gli eroi del Motomondiale

ai centauri che racchiudono

nella vera vita l’immensa

follia di Dioniso e la

splendida luce della ragione

di Apollo.

Follia, nel cercare quel sorpasso impossibile. Ma soprattutto ragione, per capire che oltre certi limiti non si può andare. Senza quest’ultima, nemmeno la Clinica Mobile può salvarci la vita.

[nggallery id=17]

Commenta con la tua opinione

X