Giappone: carcere per i ciclisti che usano il telefono

Giappone: carcere per i ciclisti che usano il telefono

Scopri le nuove regole in Giappone per la sicurezza stradale dei ciclisti. Utilizzare lo smartphone in bici potrebbe comportare multe salate o addirittura il carcere

11 Novembre 2024 - 18:00

Ti distrai guardando lo smartphone mettendo a rischio la tua sicurezza e quella degli altri? E allora meriti di essere punito severamente, perfino con il carcere. E non importa che tu non sia un automobilista ma un ‘innocuo’ ciclista: anche in sella a una bici puoi rappresentare un pericolo se guidi senza prestare la massima attenzione alla strada. È quanto hanno deciso in Giappone per frenare l’aumento degli incidenti in bici, causati soprattutto dalla distrazione dei ciclisti stessi.

GIAPPONE: LE NUOVE MULTE (E IL CARCERE) PER CHI USA LO SMARTPHONE IN BICI

Secondo la nuova regolamentazione, entrata in vigore di recente, chiunque telefoni, mandi messaggi o utilizzi lo smartphone in altro modo mentre è in sella a una bicicletta può essere punito con una multa fino a 100.000 yen (circa 600 euro) o con 6 mesi di reclusione. Inoltre, se l’uso del telefono provoca un incidente, le sanzioni possono diventare ancora più severe, arrivando fino a 1 anno di carcere e una multa di 300.000 yen (circa 1.800 euro). Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle precedenti sanzioni, che erano molto più leggere e venivano gestite a livello locale, con una multa massima di 50.000 yen (circa 300 euro).

GIAPPONE: SANZIONI SEVERISSIME ANCHE PER I CICLISTI UBRIACHI

La stretta verso i ciclisti indisciplinati non riguarda solo l’uso del telefono: la normativa aggiornata impone sanzioni severe anche per chi pedala in stato di ebbrezza. Qualsiasi ciclista che superi un tasso alcolico di 0,15 mg/l, un limite davvero molto basso, rischia fino a 3 anni di prigione o una multa di 500.000 yen (circa 3.000 euro). Anche chi offre alcol a un ciclista, sapendo che questi si metterà subito in sella, può incorrere in pene fino a 2 anni di carcere o multe di 300.000 yen (circa 1.800 euro). A tal proposito ricordiamo che in Italia chi guida una bicicletta sotto l’effetto dell’alcol è soggetto alle stesse sanzioni per i conducenti di veicoli a motore, poiché indipendentemente dal mezzo usato è la sicurezza degli altri utenti della strada a essere messa a rischio. L’articolo 186 del Codice della Strada relativo alla guida sotto l’influenza dell’alcool non fa infatti differenza tra veicoli a motore e veicoli a pedali.

Ciclista in bici con il cellulare in una mano

+50% DI INCIDENTI CAUSATI DA CICLISTI DISTRATTI DAL TELEFONO. E IL GIAPPONE CORRE AI RIPARI

Come detto all’inizio, le nuove norme sono state introdotte dopo un aumento degli incidenti legati all’uso del telefonino in bicicletta. Nel 2022, nel paese del Sol Levante, i sinistri causati da ciclisti distratti dal telefono sono aumentati del +50% rispetto agli anni precedenti, passando da 295 a 454 incidenti. E nel solo 2023, oltre 72.000 incidenti stradali in Giappone hanno coinvolto ciclisti, rappresentando circa il 20% di tutti gli incidenti stradali nel Paese. Praticamente uno su cinque. Questo fenomeno ha spinto le autorità a prendere misure più rigorose per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Le nuove regole giapponesi sulla sicurezza dei ciclisti sono tra le più rigide a livello globale e fanno il pari con quelle vigenti in Australia, dove è prevista una multa di 1.161 dollari australiani (circa 715 euro) per i ciclisti che usano il telefono mentre pedalano. Tra le altre cose, le leggi australiane stabiliscono che è illegale tenere lo smartphone in mano o appoggiato su qualsiasi parte del corpo mentre si è in sella, a prescindere che il ciclista sia in movimento oppure fermo.

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