Dossi artificiali: impropria collocazione

Dossi artificiali: impropria collocazione

A volte si trasformano in una trappola, non sempre le amministrazioni locali osservano la puntuale disciplina in materia. In crescita le cause civili instaurate dai motociclisti vittime dei “rallentatori abusivi”. I dossi artificiali non possono essere installati su qualsiasi arteria stradale, ma solo sulle strade dove il limite di velocità è “uguale o inferiore ai […]

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25 Marzo 2013 - 00:00

A volte si trasformano in una trappola, non sempre le amministrazioni locali osservano la puntuale disciplina in materia. In crescita le cause civili instaurate dai motociclisti vittime dei “rallentatori abusivi”.

I dossi artificiali non possono essere installati su qualsiasi arteria stradale, ma solo sulle strade dove il limite di velocità è “uguale o inferiore ai 50 km/h”. Questo aspetto è stato chiarito dal Ministero dei trasporti con il parere del 26.10.2011, n. 5274. Infatti viene specificato che possono essere presenti solo su strade residenziali, in parchi pubblici,privati e nei residence.more
  • In molti casi andrebbero rimossi, ma non succede
Non su itinerari preferenziali per veicoli preposti ai servizi di soccorso e di pronto intervento. Ma per avere un quadro ancora più nitido della situazione dobbiamo chiamare in causa anche la Direttiva del Ministero dei lavori pubblici del 24-10-2000 la quale recita: “I dossi collocati su itinerari di attraversamento dei centri abitati, lungo le strade più frequentemente percorse dai veicoli di soccorso, di polizia o di emergenza, o lungo le linee di trasporto pubblico, devono essere rimossi”. E qui già in molti casi scatterebbe un motivo di contenzioso, alzi la mano chi non si è mai trovato a superare dossi artificiali in pieno centro urbano o su un tratto battuto dai mezzi pubblici. Come è noto i rallentatori dovrebbero essere preceduti da apposita segnaletica triangolare con bordo rosso ad evidenziare il pericolo (con la dicitura serie sottostante se i dossi sono molteplici), devono essere zebrati (giallo alternato al nero a strisce parallele), ma non basta, la questione più spinosa è quella relativa alle dimensioni.
  • Occhio alle dimensioni
Infatti, spesso, sia i nostri ammortizzatori e sia la nostra schiena, anche a velocità ridottissime, percepiscono attraversando i rallentatori dislivelli esagerati e questo si tramuta in pericolo di incidente, soprattutto se posti in curva, specie nelle ore notturne e per quei veicoli dall’impronta
sportiva, meno inclini ad incassare sbalzi e asperità della sede stradale. Sulle fattezze l’art. 179 Reg. esecuzione e attuazione del c.d.s. è stato chiaro: pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm; non superiore a 5 cm; a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm. I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) puo’ essere realizzato anche in conglomerato. Nella zona interessata dai dossi devono essere adottate idonee misure per l’allontanamento delle acque. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori di cui al comma 4, deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata.
  • I problemi dei centauri

Per i motociclisti, un dosso troppo elevato e mal segnalato è una insidia da non sottovalutare, si può perdere il controllo, essere sbalzati, impennare involontariamente, molti cittadini sono solidali con le amministrazioni che adottano rallentatori sproporzionati, percependoli come strumento volto al rispetto delle norme del c.d.s., ma non si può prescindere dalle prescrizioni che riguardano la loro collocazione e struttura, né aggirare le disposizioni ricorrendo a “passaggi pedonali rialzati” anzi “troppo rialzati”. La normativa nasce e viene integrata con l’intento di indurre l’utente della strada a ridurre la velocità, ma è lampante che dossi fuori legge hanno, invece, la funzione di punire, con danni ai veicoli o ai mezzi, anche coloro che essendo normalmente prudenti si sono trovati dinanzi a vere rampe non segnalate adeguatamente assumendo casualmente il ruolo di stuntman! Chi diventa vittima di dossi irregolari o non segnalati correttamente, al fine di adire il giudice di pace ( ricorsi fino a 2.582,28 euro oltre è competente il tribunale del luogo in cui si trova il dosso), ha l’onere di far verbalizzare l’accaduto dalle forze dell’ordine.
Gli enti locali deliberano a favore dei suddetti avvallamenti poiché vorrebbero placare i bollenti spiriti degli indisciplinati (i quali superato il dosso sfrecciano più di prima!), ma fanno viaggiare sobbalzando in una corsa ad ostacoli tutti, quindi cerchiamo di essere corretti e forse saremo, in futuro, più liberi da insidie artificiali visto che abbiamo già innumerevoli buche e dissesti vari raramente segnalati.

 

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