
Dal 12 aprile i consumatori subiranno ulteriori rincari del pedaggio autostradale. Gli aumenti oscilleranno dallo 0,07% al 3,8%, in base all’ente che gestisce la tratta. L’incremento dei pedaggi autostradali, sospeso a gennaio 2013, è stato sbloccato e riguarda le tratte gestite dalle concessionarie Brescia-Verona-Vicenza-Padova, SATAP A4 e SATAP A21, Autostrade per l’Italia, ATIVA e Milano-Serravalle […]
Dal 12 aprile i consumatori subiranno ulteriori rincari del pedaggio autostradale. Gli aumenti oscilleranno dallo 0,07% al 3,8%, in base all’ente che gestisce la tratta.
L’incremento dei pedaggi autostradali, sospeso a gennaio 2013, è stato sbloccato e riguarda le tratte gestite dalle concessionarie Brescia-Verona-Vicenza-Padova, SATAP A4 e SATAP A21, Autostrade per l’Italia, ATIVA e Milano-Serravalle e SAT.
- Critiche dalle associazioni: “Aumenti che pesano”
Si procederà con l’arrotondamento per eccesso o per difetto ai 10 centesimi, come previsto dal decreto interministeriale 12 novembre 2001, n. 10440/28/133.
I rincari, stabiliti con il decreto interministeriale n. 146 del 9/04/2013 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, generano reazioni critiche da parte dell’associazione degli autotrasportatori Fita Cna e della Coldiretti, ovviamente saranno contrariati anche i tanti pendolari costretti a percorrere le autostrade e che tacitamente, in questo critico frangente, non possono fare altro che tirare la cinghia all’inverosimile. Un ulteriore colpo all’economia e alle tasche dei tartassati italiani è stato dunque assestato, come lamenta la Coldiretti: «L’aumento delle tariffe autostradali pesa in un Paese come l’Italia dove l’86 % del trasporto commerciale avviene su gomma. Particolarmente rilevante è l’incidenza del costo dei trasporti sui prodotti agricoli e alimentari».
- Piccole arterie sempre più intasate. Mototuristi… occhi aperti!
L’aumento delle tariffe oltre a deprimere ulteriormente l’economia avrà l’effetto di dirottare il traffico sulle statali, padroncini e pendolari opteranno per muoversi attraverso itinerari alternativi, cercando di risparmiare anche a costo di impiegare maggior tempo per gli spostamenti. L’aspetto peggiore sarà, ovviamente, l’intasamento delle aree urbanizzate. Già nel 2012 il traffico autostradale si è ridimensionato del 7% . L’autostrada, da tempo, non è più considerata come un leggendario nastro d’asfalto simbolo di velocità, libertà e vacanza, ma ora inizia proprio a diventare un lusso, non pretendiamo autostrade senza limiti di velocità e gratuite (vedere Germania), ma tariffe a misura di pendolare, manutenzione e segnaletica adeguata per percorrere la nostra fetta di strada senza patemi.