Auguri “Nonna” Moto Guzzi, ora hai 90 anni. Vogliamo raccontarvi questa storia, fatta di uomini e della loro passione capace di anticipare i tempi. Numerose furono le innovazioni che portarono a delle vere e proprie rivoluzioni in quanto a sicurezza. Perchè le Moto Guzzi hanno un’anima. Queste righe vogliono essere un omaggio alla storica casa mandellese, […]
Auguri “Nonna” Moto Guzzi, ora hai 90 anni. Vogliamo raccontarvi questa storia, fatta di uomini e della loro passione capace di anticipare i tempi. Numerose furono le innovazioni che portarono a delle vere e proprie rivoluzioni in quanto a sicurezza.
Perchè le Moto Guzzi hanno un’anima. Queste righe vogliono essere un omaggio alla storica casa mandellese, estremamente rammaricati di non essere riusciti a pubblicare l’articolo il 15 marzo, giorno del 90° complenno della storica casa di Mandello.
- Qualche data
Minimizzando e sintetizzando al massimo potremmo riassumere così la storia della Moto Guzzi, sicuramente ci sarebbero parecchie altre cose da scrivere.
1919 Il giovane Carlo Guzzi, ingegnere, con l’aiuto del fabbro Giorgio Ripamonti e dell’amico Giorgio Parodi costruisce nella cantina della casa di villeggiatura a Mandello del Lario (allora Mandello Tonzanico) la prima moto, Battezzata G.P. (Guzzi-Parodi).
1921 il 15 marzo, in quel di Genova viene fondata la ” Società Anonima Moto Guzzi “.
1925 La Moto Guzzi durante una delle numerose sessioni di prova a Monza stabilisce 37 nuovi record mondiali di velocità.
1927 Giuseppe Guzzi entra in società e inventa il telaio elastico.
1930 49 vittorie nazionali, Moto Guzzi si conferma il più grande costruttore italiano.
1935 Stanley Wood vince il primo TT in sella a una Moto Guzzi 250, è la prima moto non britannica a trionfare sull’Isola di Man. Consacra la fama mondiale della casa di Mandello.
1936-1939 Rispettivamente l’Ing. Carcano e Todero iniziano a lavorare in Guzzi, saranno due personaggi chiave per la storia di Mandello.
1949 Carlo Guzzi inventa il Galletto, il nonno degli scooter a ruota alta: innovazione e sicurezza!
1950 Moto Guzzi è la prima casa costruttrice di motocicli al mondo a costruirsi una galleria del vento in scala 1:1 sfruttando il motore di un caccia bombardiere.
1955 Dalle mani dell’Ing. Carcano, assistito da Cantoni e Todero, nasce la V8 500cc. Una moto unica nel suo genere, capace in quegli anni di raggiungere la velocità record di 285km/h.
1957 In quest’anno Moto Guzzi decide di abbandonare le corse in veste ufficiale. Nonostante siano passati 56 anni dal ritiro ancora oggi la Moto Guzzi è una delle case con il palmares più ricco: 14 titoli mondiali, 11 vittorie al Tourist Trophy, 3329 vittorie in gare ufficiali e decine di record di velocità (in soli 36 anni!).
1964 Un altro triste lutto dopo la morte di Parodi(1955), il 3 novembre a Mandello muore Carlo Guzzi.
1964-1967 Sempre dalle mani di Carcano viene progettata e successivamente messa in commercio la V7, prima moto con motore V2 di 90° trasversale e finale a cardano. Il bicilindrico trasversale è ancora oggi icona della casa mandellese.
1971 Lino Tonti progetta la mitica V7 SPORT, capace di stupire ed entusiasmare ai tempo, oggi oggetto di culto per pochi fortunati intenditori. Nella prova della rivista Motociclismo sul circuito di Monza diede 11 secondi al giro alla Kawasaki 750 Mach IV, allora riferimento in quanto a prestazioni.
1973 L’inizio di qualcosa di unico, il Museo Moto Guzzi di Mandello. Patrignani e il Conte Vitali iniziano la ricerca delle moto per il museo.
1976 Sempre Lino Tonti progetta la V50, è la prima della “serie piccola”. Sarà poi creata una vasta gamma di modelli con cilindrate comprese tra i 350cc e i 750cc. La stessa impostazione viene oggi utilizzata per la Breva 750 e la nuova linea Classic.
1981 Dalle romantiche teste tonde si passa alle più spigolose teste quadre.
1995 Nasce la Centauro, prima moto frutto della collaborazione con Marabese Design.
1988-2004 Dopo vari anni di vicissitudini e problemi per la Guzzi entra in gioco il Gruppo Piaggio. Acquisisce Aprilia, ai tempi proprietaria di Guzzi, propone un valido e consistente programma di rilancio industriale.
2004 Due grandi lutti colpiscono la Moto Guzzi, Carcano e Todero ci lasciano.
2005 Gianfranco Guareschi su MGS01 vince la Battle of Twins categoria F1.
- La prima moto al mondo con telaio elastico, la GT500 Norge
1927 Giuseppe Guzzi soprannominato Naco , fratello di Carlo, entra in Moto Guzzi e da vita alla prima motocicletta con telaio elastico. Sicuramente un’innovazione che ha portato ad una maggiore sicurezza negli anni, tema a noi tanto caro. Naco era un appassionato di viaggi, prendeva la sua Sport 500 e partiva, Pirenei, Parigi, Budapest, Amburgo. Nel 1926 durante un viaggio nei Carpazi gli si ruppe il telaio, ai tempi ancora rigido. Da buon ingegnere trovò il sistema per risolvere il problema: usando vecchie coperture e delle camere d’aria riuscì a collegare il retrotreno con lo zoccolo del motore e con la zona della sella. Con questa riparazione di fortuna riuscì a tornare fino a Mandello, quando vide il fratello Carlo gli confessò: ” Te set che la va mej inscì? ” (sai che va meglio così?). Fu così che l’anno successivo Naco creò la GT500, prima moto con telaio “elastico”, presto ribattezzata Norge.
- La prima tuta in pelle moderna
Nel primo dopo guerra Duilio Agostini arrivò primo al traguardo del circuito di Monza ma completamente paonazzo, appena lo videro gli chiesero cosa gli fosse successo e spiegò: “la nuova tuta mi sta a pennello, ma quando mi sdraio sulla moto mi stringe parecchio il collo”. Carcano senza farsi minimamente scoraggiare costruì un “trespolo” con pedane e manubrio. Recatosi in Inghilterra a Sant’Hellen nel miglior atellier di pelle chiese al sarto di prendere le misure di Duilio sul “trespolo” e non in piedi, così nacque la prima tuta in pelle da moto dell’era moderna (scopri come si costruiscono adesso
). Ingoffava sul posteriore ma appena Duilio si sdraiava sulla moto era perfetta, permettendogli anche di respirare senza problemi.
- Moto Guzzi: uomini e passione
Moto Guzzi è fatta di grandi uomini mossi da un’inarrestabile passione. Moto Guzzi cambia anche la vita, come a quel poliziotto prossimo alla pensione che decise di rimanere qualche anno in più in servizio dopo aver scoperto l’immenente arrivo di una nuova flotta di Moto Guzzi al suo comando. Grandi uomini che contano 100 setole di un pennello grosso, le legano attorno ad un fiammifero costruendo così un pennellino di precisione per fare i filetti del serbatoio a mano libera, tecnica utilizzata fino a metà degli anni 50.
Cose e persone straordinarie, come Omobono Tenni, Bruno Ruffo, l’Ing Carcano e Bruno Scola, proprio a quest’ultimo l’autore vuole dedicare l’ultimo aneddoto. Avevo 18 anni appena compiuti, reputavo la Moto Guzzi un po’ sfigata non conoscendone la storia e perchè alla ricerca dalle prestazioni, quando un mio amico mi chiese di accompagnarlo da Bruno Scola. Non sapevo nemmeno chi fosse, nel solo percorso da casa all’officina di Bruno mi innamoro di un personaggio tanto capace e “magico” dai racconti del mio amico. Arriviamo in officina con la paura che un personaggio così capace ed importante per il mondo guzzista possa non dedicarci del tempo, proprio in quel momento scopriamo la cosa più bella: Bruno Scola è il primo dei guzzisti, motociclista, meccanico (un gran meccanico) ma soprattutto una persona alla mano. Con i suoi consigli rigorosamente in dialetto ogni Guzzi vola, oggi Bruno lo considero un amico, quello che come prima cosa ti chiede ” ma la ghè la bensina?” quando la moto fa i capricci.
Concludendo, sperando di non avevi annoiato, cito le fonti del mio articolo Wikipedia e il libro: “Moto Guzzi: quando le moto hanno l’anima” a cura di Goffredo Puccetti edito da Mondadori. Questo libro, oltre ad una fonte indispensabile per questo articolo, è stato e continua ed essere benzina per il motore guzzista che c’è nel mio cuore. Un grande ringraziamento infine è doveroso al mio amico Edoardo, colui che mi ha fatto conoscere Bruno Scola, che mi ha regalato il libro ma soprattutto mi ha contagiato con la malattia più bella del mondo: la Guzzite Acuta!
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