405 km di speciale per la prima parte della “Marathon Stage”. Brabec conquista la vetta della generale, il “principe” conquista minuti preziosi di vantaggio Appena 24 ore e Honda può tornare a sorridere dopo la grande delusione del ritiro di Joan Barreda. Ricky Brabec è stato dominatore assoluto della quarta tappa, prima parte della Marathon. […]
405 km di speciale per la prima parte della “Marathon Stage”. Brabec conquista la vetta della generale, il “principe” conquista minuti preziosi di vantaggio
Appena 24 ore e Honda può tornare a sorridere dopo la grande delusione del ritiro di Joan Barreda. Ricky Brabec è stato dominatore assoluto della quarta tappa, prima parte della Marathon. Questa prevedeva per le moto 511 km di cui 405 cronometrati che hanno portato da Arequipa a Moquegua. Il n°15 della Casa dell’ala ha scandito il ritmo fin dal primo WP senza mai perdere la leadership. Anzi ha aumentato il suo vantaggio fino a raggiungere il traguardo con un margine di 6’19’’ su Walkner e la sua KTM. Così facendo centra la sua seconda vittoria di tappa in carriera e aggiudicandosi la vetta della generale con 2’19’’ di vantaggio sull’ex leader Quintailla. Gli uomini della casa austriaca possono comunque ritenersi soddisfatti, avendo piazzato oltre a quella di Walkner altre due moto nelle prime cinque posizioni. Sono quelle di Toby Price in terza piazza con un ritardo di 7’07’’ e quella di Sam Sunderland che dopo aver chiuso quarto a +11’35’’ si è visto infliggere una penalità di due minuti scendendo un gradino più in basso, in quinta posizione.
Il bilancio Yamaha
A difendere l’onore della Yamaha c’è ancora Adrien van Beveren che chiude a +13’29’’ aggiudicandosi prima la quinta e poi la quarta piazza dopo la penalità inflitta a Sunderland. Pessima giornata invece per l’altro pilota del team “Yamalube”. Dopo la giornata trionfale di ieri, Xavier de Soultrait ha avuto grosse difficoltà ad aprire la traccia ai suoi rivali pagando alla fine la bellezza di 23 minuti. Un ritardo che lo ha fatto precipitare al nono posto nella generale. Il nostro Jacopo Cerutti continua a portare a casa ottimi risultati, oggi autore del 16esimo tempo di giornata con la sua Husqvarna a +23’24”. Il portacolori del Solarys Racing è ora 18esimo in generale e vede non troppo lontano il suo obiettivo: il 15esimo posto, che ormai è distante poco più di una ventina di minuti. Più attardato invece Maurizio Gerini, che ha pagato oltre mezz’ora e che quindi al momento rimane fuori dalla top 20 nella generale.
Auto: Il principe del deserto torna a dominare
Per le auto la prima parte della Marathon Stage prevedeva 664 km di cui 405 di speciale sa Arequipa a Tacna. Il primo a tagliare il traguardo è stato Nasser Al-Attiyah con un tempo di 3h38’49’’. Stacca così il suo diretto rivale Stephane Peterhansel di 1’52’’ e aumenta il suo gruzzoletto di minuti di vantaggio. “Mr Dakar” dal canto suo non demorde e anzi di dice soddisfatto di essere riuscito a contenere il ritardo in una tappa così difficile: “Oggi è stato completamente diverso rispetto agli altri giorni, senza dune e solo con grandi valli aperte. E quando ti ritrovavi dietro a qualcuno, non riuscivi più a vedere nulla. E a volte basta poco per non vedere una roccia…”
Il gradino più basso del podio
Terzo posto di tappa per Jakub Przygonski a +8’32’’: il polacco della Mini sembra essere a suo agio in Perù e lo dimostra continuando a mettere a segno prestazioni degne di nota. Nani Roma chiude quarto a +8’49’’, scalando così un’altra posizione in generale e guadagnando la terza piazza con una ventina di minuti di ritardo. Loeb chiude il gruppo dei primi cinque a +12’23’’ e recupera qualche posizione scalando fino al sesto posto in generale dopo il giro di vite sull’utilizzo della road map ufficiale che ha causato al campione francese qualche problema con la navigazione.