Polemiche, penalità e ricorsi rimettono in discussione la classifica delle autoIl durissimo tracciato e le temperature tropicali della decima tappa rimescolano la classifica delle moto, già falciata dagli infortunimore Nella decima prova di questa edizione della Dakar si è tornati sulle dune, che unite all’asfissiante caldo di questa zona dell’Argentina e all’ultima sezione della speciale […]
Polemiche, penalità e ricorsi rimettono in discussione la classifica delle auto
Il durissimo tracciato e le temperature tropicali della decima tappa rimescolano la classifica delle moto, già falciata dagli infortuni
Nella decima prova di questa edizione della Dakar si è tornati sulle dune, che unite all’asfissiante caldo di questa zona dell’Argentina e all’ultima sezione della speciale con i letti dei fiumi in secca, hanno rappresentato un ostacolo decisamente impegnativo per i piloti. Si è corso per 797 chilometri complessivi, di cui 373 di speciale, da Salta fino a Belèn. L’altitudine è tornata a livelli accettabili, con punta massima a 3100 metri.
La giornata di “riposo” di ieri, in realtà è stata tutto fuorché tranquilla a causa dei 10 minuti di penalità inflitti a Carlos Sainz per il presunto contatto con il quad del miliardario Kees Koolen, che ha dieci Dakar sulle spalle, ad oggi è l’unico pilota che l’abbia finita in ogni categoria: auto, moto, camion, quad ed anche dopo la sanzione non si è placato, anzi ha minacciato di procedere per vie legali dichiarando: “Nella mia lettera di reclamo, ho scritto nell’ultima riga che sarei stato molto felice se ci fosse stata una penalità dura. Ma che se non fosse stato così, avrei avuto accesso ai migliori avvocati al mondo, forse migliori di quelli dell’organizzazione”. Ha poi raccontato di quando Sainz a tavoletta (i dati GPS forniti da Peugeot indicano 153 Km/h nel punto incriminato) l’avrebbe travolto senza poi soccorrerlo, al km 180 della prima tappa Marathon, in un punto in cui lui era costretto a procedere intorno ai 20 all’ora. Diametralmente opposto il racconto di “El Matador”, che chiarisce che se avesse colpito l’olandese si sarebbe certamente fermato e oltretutto fa notare come il contatto della sua Peugeot a tavoletta contro il quad avrebbe avuto esiti ben peggiori: “Ho una Peugeot che pesa 2 tonnellate, se l’avessi preso sarebbe volato alla fine della Tappa 12!“. Per quello che riguarda la penalità di 10 minuti che gli è stata inflitta, il pilota dichiara: “E’ assolutamente ingiusto, non c’è stato alcun incidente, non l’ho toccato grazie a Dio, altrimenti oggi saremmo qui a parlare di qualcosa di molto peggio. Sono deluso e seccato, è una decisione assurda, ma non mi fermerà”. Intanto voci di paddock fanno notare che il fondo di investimenti di Koolen è partner del team Toyota.
Continua intanto anche il duello Toyota vs Peugeot sul tanto discusso regolamento che vieta ai 4×4 i sistemi di gonfiaggio-sgonfiaggio degli pneumatici. Glyn Hall, responsabile della Gazoo Racing ha accusato la casa francese di aver sfruttato un buco nel regolamento: “Credo che Peugeot abbia trovato un buco nei regolamenti e hanno sicuramente fatto un ottimo lavoro. La filosofia di Toyota era continuare con il 4×4 per vendere auto. Si tratta di marketing improntato su affidabilità e resistenza, una chiave per le macchine a trazione integrale di Toyota”. Con ogni probabilità la risposta della casa del leone non tarderà ad arrivare. Ma ora passiamo alla gara di oggi!
- Auto: Sainz continua ad amministrare, Peterhansel a recuperare
Stephane Peterhansel (Peugeot Total) continua da dove aveva lasciato nella tappa 8, e cioè con un’impeccabile gara che alla fine lo vede trionfare primo con un tempo di 4h 43′ 46”. Seconda piazza per Giniel De Villiers con la sua Toyota HiLux, che oggi conclude una delle sue migliori prestazioni chiudendo con un ritardo di 8′ 46”. El Matador continua ad amministrare il suo vantaggio, anche se ridotto dalla penalità, terminando al terzo posto a +13′ 07”. Nasser Al-Attiyah ha probabilmente avuto qualche problema con la sua auto. Secondo per buona parte della tappa, alla fine arriva al traguardo con un ritardo di 29′, perdendo anche il secondo posto in classifica generale, come riportiamo qui in basso.
- Moto: Barreda corre con i legamenti rotti, Van Beveren out!
La Dakar 2018 non la smette di regalare colpi di scena ed in questa tappa non è da meno. All’elenco delle “vittime illustri” si aggiunge Adrien van Beveren. Ironia della sorte, il pilota Yamaha è stato tra i pochi a non uscire fuori tracciato tra il WP6 ed il WP7 e anzi era lanciato verso la vittoria e verso un allungo mica male in classifica assoluta, ma a soli 3 chilometri dalla fine tutto sfuma per il francese, che cade rovinosamente e costringe l’organizzazione ad evacuarlo in elicottero. Prime indiscrezioni parlano di una frattura alla clavicola, un trauma toracico ma soprattutto di un trauma spinale. Di sicuro purtroppo la sua avventura in Dakar termina qui. Piccola paura anche per il nostro Alessandro Botturi, sulla Yamaha n° 18, che al termine della prima speciale si rivolge ai meccanici con “Sono caduto, un gran volo”, poco dopo per fortuna rassicura tutti dichiarando “Un gran bel volo – ripete – ma per fortuna niente di grave, solo qualche botta qua e là. Però fa caldo, accidenti se fa caldo”. Forse i 38 gradi toccati oggi lo hanno provato più della caduta.
Al termine della gara è Matthias Walkner con la sua KTM Red Bull a prendersi il primo posto di tappa, con un tempo di 4h 52′ 26”. L’austriaco è infatti, insieme a Van Beveren, tra quelli rimasti sulla giusta rotta di gara. Seconda piazza per Pablo Quintanilla, staccato di 11′ 35” (Husqvarna Monster). Chiude il podio Gerard Farres Guell (KTM – Himoinsa Racing) con un ritardo di 16′ 21” e che con questo terzo posto risale addirittura in quinta posizione in classifica assoluta. Classifica assoluta in cui Walkner oggi è riuscito a scavare un solco importante alle sue spalle nella generale. I principali aspiranti al titolo, infatti, nel secondo tratto cronometrato hanno combinato parecchi disastri a livello di navigazione. Basti pensare che Kevin Benavides si è visto rifilare 47′ 35″, Toby Price 49′ 17″ ed Antoine Meo addirittura oltre un’ora. Il n°5 Joan Barreda, prima guida Honda, è “solo” a 38′ 15″ ma la sua gara è in salita: la caduta durante la prima tappa Marathon ha causato la rottura dei legamenti del ginocchio sinistro, che ora è dolorante ed instabile. Per non rinunciare alla gara, Joan ricorre ad un bendaggio molto stretto, ma il resto della Dakar appare in ripida salita.
Di seguito la classifica aggiornata.
1 2 MATTHIAS WALKNER RED BULL KTM FACTORY TEAM 32H 21′ 03” 00H 01′ 00”
2 5 JOAN BARREDA BORT MONSTER ENERGY HONDA TEAM 33H 00′ 45” + 00H 39′ 42”
3 47 KEVIN BENAVIDES MONSTER ENERGY HONDA TEAM 33H 02′ 26” + 00H 41′ 23”
4 3 GERARD FARRES GUELL HIMOINSA RACING TEAM. 33H 08′ 49” + 00H 47′ 46”
5 8 TOBY PRICE RED BULL KTM FACTORY TEAM 33H 11′ 21” + 00H 50′ 18”
6 19 ANTOINE MEO RED BULL KTM FACTORY TEAM 33H 24′ 38” + 01H 03′ 35” 00H 01′ 00”
7 20 RICKY BRABEC MONSTER ENERGY HONDA TEAM 33H 42′ 40” + 01H 21′ 37”
8 9 STEFAN SVITKO SLOVNAFT RALLY TEAM 33H 46′ 12” + 01H 25′ 09” 00H 01′ 00”
9 10 PABLO QUINTANILLA ROCKSTAR ENERGY HUSQVARNA FACTORY RACING 33H 51′ 27” + 01H 30′ 24”
10 40 JOHNNY AUBERT GAS GAS MOTORSPORT 34H 02′ 00” + 01H 40′ 57” 00H 19′ 00”