Qual è il carico più pesante, insicuro, destabilizzante e quindi difficile da trasportare? Il passeggero! Detto in gergo anche “zavorra/zavorrina”, essa/o è instabile poiché giustamente viva/o! Per quanto possa essere magra/o, si tratta pur sempre di un essere umano. Quando si viaggia in due sulla stessa motocicletta si consolida una situazione estremamente diversa dal viaggiare […]
Qual è il carico più pesante, insicuro, destabilizzante e quindi difficile da trasportare? Il passeggero! Detto in gergo anche “zavorra/zavorrina”, essa/o è instabile poiché giustamente viva/o! Per quanto possa essere magra/o, si tratta pur sempre di un essere umano. Quando si viaggia in due sulla stessa motocicletta si consolida una situazione estremamente diversa dal viaggiare soli. Basti pensare che il solo peso del passeggero, in proporzione, aumenta drasticamente la massa totale. Per fare un esempio, è come se caricassimo sul portapacchi di una mini-cooper un armadio settecentesco alto 3 metri e del peso di oltre 300 Kg.
L’argomento è notevolmente vasto, molto più di quanto possa apparire. La maggior parte dei motociclisti inesperti crede -in buona fede- che il passeggero sia solo un altro carico da trasportare: niente di più falso. Il nostro compagno di viaggio è vivo! ..quindi sempre in movimento, soggetto a starnuti, spaventi e malumori. Ogni tanto si distrae e lascia il maniglione per sistemare il cinturino del casco, per aprire la visiera, per grattarsi. Dobbiamo sempre considerarlo come un “carico indisciplinato”, anche quando si tratta di una persona di esperienza. Ci sono alcuni accorgimenti di cui dobbiamo essere coscienti prima di far salire un passeggero sulla nostra moto:
- Il tipo di motocicletta:
No, una supersportiva non è la moto adatta per viaggiare in due. Bisogna prendere in considerazione questo fattore sin da prima dell’acquisto, esattamente come si fa per le automobili. Viaggiare in 2 su una supersportiva equivale a viaggiare in 3 su di un’auto a 2 posti. Oltre al problema scomodità c’è quello omologazione, ma soprattutto progettazione. Le moto ostili al trasporto di passeggeri normalmente sono progettate, appunto, per il solo pilota. Tutti i pesi e le masse sono distribuite per il conducente. Gli stessi ammortizzatori sono pensati per essere regolati al meglio per l’uso in pista – ovviamente – reggendo il solo guidatore.
- La frenata e le manovre da fermi:
Il notevole peso aggiunto dalla presenza del passeggero ci costringe a usare entrambi i freni il più possibile. I tempi e gli spazi di frenata si ampliano notevolmente già a basse velocità. Il nostro compagno diventa tanto più pesante quanto più ci avviciniamo ad esser fermi. Quando si compiono manovre, per es. al semaforo, il peso e l’instabilità del passeggero creano dei pericolosi sbilanciamenti. Quando viaggiamo in coppia, durante le fermate o la salita del secondo occupante, appoggiamo sempre entrambi i piedi a terra tenendo le gambe opportunamente distanziate (se possibile). Questo aumenta notevolmente la capacità di restare dritti mentre la zavorra si stiracchia o saluta i bambini nell’auto a lato …senza preavviso. Inoltre: dito sempre sul freno anche se non ci sono salite o discese.
Il passeggero è il più esposto ai rischi, tutti. Basti pensare che in caso di scivolata, anche da fermi, parte da un altezza generalmente maggiore. Se l’abbigliamento del pilota deve essere corretto e protettivo, quello del passeggero dovrebbe esserlo ancora di più.
Lei (o lui) non sapranno in anteprima la notizia che qualche idiota sta per tagliarci la strada. Lo verrà a sapere dopo, a giochi fatti, quando si ritroverà eventualmente con le chiappe a terra. Se una ragazza supersexy (o un superfigo) vi si concederebbe solo dopo un giro in moto, ma non è correttamente equipaggiata/o: andate in bianco o seducetela in altro modo. Si tratta di un consiglio altamente impopolare, ma dobbiamo essere coscienti che è la sua vita quella che abbiamo in mano; una vita umana, la responsabilità più grande che si possa avere.
- La pressione degli pneumatici:
Quasi tutte le motociclette hanno una pressione per gli pneumatici raccomandata per uso in solitaria, carichi o specifico per la presenza del passeggero. Questi parametri sono da rispettare il più possibile. Gonfiare le gomme a metà tra un valore e l’altro serve solo a rendere sbagliata la pressione sia per quando si è soli, sia per quando si è in due (o carichi). Consideriamo l’acquisto di un mini compressore da tenere in garage. Il prezzo di questi accrocchi si aggira attorno ai 50/60 Euro circa: molto meno di quello che spendereste a riparare la moto dopo una scivolata in curva dovuta all’errata pressione delle gomme.
- Addestramento:
Così come il guidatore viene istruito a guidare, il passeggero dovrebbe avere almeno alcune conoscenze di base per saper come comportarsi quando si è in viaggio. Un errore del passeggero può costare caro a entrambi gli occupanti del motociclo. Alcuni consigli sono di puro buon senso, altri dobbiamo essere in grado di darli noi. Un passeggero che si mette le dita nel naso, che infila una scarpa nel cerchione della ruota posteriore o che tira calci ai passanti potrebbe, forse, causare qualche piccolo problemino di stabilità. L’ideale sarebbe che anch’esso fosse il conducente della sua moto (certo non in contemporanea) e che avesse letto personalmente informazioni come queste.
- Comunicare:
Il bello del viaggio in moto può anche consistere nella beata impossibilità di sentire lamentele e confidenze del passeggero, si, proprio. 🙂 Sarebbe però utile mettere in atto un piccolo stratagemma per comunicare in caso di problemi. Personalmente istruisco (senza l’ausilio dei biscottini) i miei passeggeri a battermi dei colpetti sulla spalla (o sulla pancia) se hanno immediato bisogno di fermarsi, se hanno paura, se gli scappa, etc. In questo modo non costringiamo la poveretta (o il poveretto) a urlare come un/a pazzo/a per dire che deve fare pipì. Immaginate la scena se si è fermi al semaforo con la gente che guarda.
Il massimo della comunicazione si può avere utilizzando un interfono. Si tratta di un aggeggio costituito di altoparlanti piatti e un microfono da installare in ciascun casco. Vi consiglio vivamente di acquistare quelli con tecnologia bluetooth; costano molto di più, ma non hanno il pericoloso impaccio che generano i cavi penzolanti. La possibilità di comunicare in moto tra pilota e passeggero incrementa la sicurezza generale! A patto che non se ne faccia abuso, certamente. Meglio evitare di litigare mentre si va al mare o in pizzeria: risparmiate le batterie per messaggi più seri come per esempio le curve pericolose, le frenate improvvise, i bambini a bordo strada, i passaggi stretti, etc. Ci sarà tempo per litigare sul colore delle tende quando sarete con i piedi per terra.
- Impennata:
Esattamente come quando si viaggia carichi, il peso del passeggero tende ad alleggerire l’avantreno della moto. Il rischio concreto è quello di trovarsi inaspettatamente “in mono”, impennati o ribaltati. Può capitare in accelerazione in curva ma soprattutto in partenza in salita. Facciamo attenzione.
- Coprisella:
Ce ne sono in vendita di tutti i tipi: rosa, fucsia, verdi, con i fiorellini, con i cuoricini, ma non è estetica la loro funzione principale! Acquistare un coprisella antiscivolo (possibilmente nero) è una delle azioni più azzeccate che possa fare un motociclista per aumentare il comfort e la sicurezza del viaggio in due.
Questi utili accessori costano decisamente poco e risolvono il problema dello scivolamento in avanti del passeggero durante le decelerazioni o le frenate, anche improvvise e pericolose. Il prezzo si aggira sotto i 20 euro e la durata è notevole. Sono costruiti in gomma e silicone, resistenti e discreti, non disturbano l’estetica del vostro bolide.
- Questione di feeling:
In definitiva il rapporto con il passeggero è anche questione di feeling. Bisogna essere in simbiosi con la propria “zavorra”. Impariamo a sentire i suoi bisogni e a trovare soluzioni assieme. Facciamo esperienza nel trasmettere fiducia (fondata!). Modificare il proprio comportamento in presenza di un passeggero non è solo cortesia… è consapevolezza fine alla sicurezza; nostra e sua. Due è il numero magico: quando si viaggia in coppia bisogna raddoppiare tutte le misure di sicurezza e, di conseguenza, dimezzare la velocità di punta.
- Bambini:
I bambini sono più leggeri, ma più difficili da trasportare. I motivi sono tanti, prima di tutto legislativi. L’argomento merita più spazio, pertanto verrà affrontato nel prossimo articolo
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