Test: DERO Challenge Black e Retrò

Test: DERO Challenge Black e Retrò

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di Dero, la nuova, giovane realtà italiana che sta lavorando per creare una intera gamma di capi ad uso motociclistico omologata CE a livello 2. E’ venuto il momento di conoscere alcune delle proposte per comprendere come lavora Dero, e soprattutto quali sono le impressioni nell’utilizzo comune di giacche […]

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14 Aprile 2011 - 00:00

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di Dero, la nuova, giovane realtà italiana che sta lavorando per creare una intera gamma di capi ad uso motociclistico omologata CE a livello 2. E’ venuto il momento di conoscere alcune delle proposte per comprendere come lavora Dero, e soprattutto quali sono le impressioni nell’utilizzo comune di giacche che presto potrebbero fregiarsi del titolo di DPI, Dispositivi di Protezione Individuale.

Abbiamo testato per voi due giacche in pelle: una di taglio racing, la “Challenge Black”, l’altra invece, la “Retrò” dal taglio più classico.

Diverse nello stile, molto meno nel contenuto, entrambi i modelli si portano in dote i principali capisaldi di Dero nel confezionamento del prodotto: pelle bovina doppio strato nelle zone più a rischio definite dalla norma EN13595
, cuciture di sicurezza quadruple, per una maggior resistenza complessiva, protezioni rigide omologate by Betac.

Lo spessore della pelle va da un minimo di 1.1mm ad un massimo di 1.3mm per singolo strato, per un totale che arriva quindi fino a 2,6mm nelle zone a doppio strato.

Proprio il doppio strato di pellame nelle zone 1 e 2 indicate dalla normativa (in pratica gomiti, spalle e zone limitrofe) permette alle giacche realizzate dal costruttore lombardo di raggiungere ottimi risultati nei test meccanici che vi mostreremo, realizzati da un laboratorio abilitato alle certificazioni.

Osserviamo i risultati dei test di abrasione effettuati sulla pelle utilizzata da Dero:

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I risultati mostrano chiaramente come questa soluzione permetta di superare ampiamente, quando sarà, le performance minime richieste ad un capo di Livello 2 .

Ottimi sono anche i risultati emersi dai test di resistenza allo strappo ed allo scoppio, che superano con facilità i margini imposti dalle normative:


Ottimo, anche se perfettibile per le zone 1 è 2, è invece il test di resistenza al taglio da impatto, i cui risultati però diventano di più difficile interpretazione in merito all’utilizzo del doppio strato di pelle:

  • Veniamo ora alla Challenge Black ed alla Retrò


La Challenge Black è in pratica la giacca più sportiva proposta da Dero. Lo stile è decisamente gradevole; le bianche cuciture a vista, con il contrasto sulla pelle nera con cui è realizzato questo capo, gli donano davvero un aspetto racing. La gobba aerodinamica
è presente, e contribuisce alla caratterizzazione di questo prodotto. Il grandi, bianchi, loghi Dero cuciti in contrasto movimentano la linea della giacca. Al tatto la pelle appare morbida, paragonabile senza dubbio alle migliori realizzazioni in pelle bovina di altri marchi italiani che si occupano di abbigliamento sportivo
tecnico per il motociclismo. La cerniera si rivela efficace e morbida, così come morbido e confortevole rimane il colletto in pelle, chiudibile mediante un bottone a pressione, non regolabile, come la maggior parte delle giacche in pelle in commercio. Venendo alla parte interna, c’è da notare una finitura leggermente sotto tono del gilet termico staccabile: nulla di eclatante, solo una impressione che l’inserto sia meno curato dell’invece curatissima giacca. Andrea di Dero, a tal proposito, ci assicura che è già in preparazione una versione più curata del gilet.

La giacca Retrò appare fin da subito più pulita e lineare:
il suo design attirerà senza dubbio gli amanti delle linee classiche e senza tempo: una bianca striscia orizzontale taglia la nera giacca all’altezza del petto, portandole in dote quel pizzico di sportività vintage che oggi è di gran moda. Rispetto al cugino sportivo Challenge qui manca la gobba aerodinamica, e la pelle utilizzata è inoltre differente, più morbida e comoda. Anche le zone a doppio strato coprono sul Retrò un’area minore rispetto al cugino più “racing”, senza determinare però, apparentemente, un decadimento sostanziale della resistenza della giacca nei punti più sollecitati.

  • In moto

Prese in mano, entrambe le giacche sono sicuramente più pesanti rispetto alle comuni giacche non omologate. Ciò è dovuto al maggior spessore di ogni strato di pelle rispetto a gran parte della concorrenza, all’abbondanza di cuciture che caratterizzano i capi e ovviamente raddoppio degli strati nelle zone a rischio.


Il Challenge, in particolare, fa delle cuciture un elemento di stile: ciò, se da un lato caratterizza sportivamente il capo, dall’altro lo rende leggermente più scomodo a livello di comfort rispetto al cugino “vintage”.

Una volta indossate queste giacche di futuro, auspicabile, livello 2, la sensazione di maggior peso non è in pratica più avvertibile, lasciando invece spazio alla gradevole sensazione contenitiva tipica dell’abbigliamento tecnico di qualità.

Eccoci quindi a rispondere ad una delle domande più frequenti relative a questo tipo di capi: sono comodi? Si. Decisamente. La pelle scelta da Dero è evidentemente di una morbidezza tale da risultare confortevole anche laddove in doppio strato. La mobilità è garantita e naturale esattamente come indossando un qualsiasi capo in pelle ad uso motociclistico. In questo roseo quadro il Retrò ha qualche punto in più del Challenge Black, offrendo addirittura un comfort superiore a molte giacche non omologate proposte da concorrenti blasonati.

In marcia il comfort rimane elevato, e anche a livello termico non ci sono sostanziali differenze rispetto a capi progettati senza tener conto della EN13595. Via libera, quindi, ad un utilizzo anche nei mesi più caldi.

Dopo alcune ore di test possiamo confermare senza dubbio le ottime impressioni dell’analisi visiva. Se il buon giorno si vede dal mattino, la giornata sarà di sole. SicurMOTO auspica che presto Dero riesca ad ottenere il marchio CE: le premesse sembrano esserci tutte.

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