Polizia trova caschi moto made in Cina: verranno distrutti

Polizia trova caschi moto made in Cina: verranno distrutti

Mancanza di omologazione e materiali scadenti, tra gli scaffali di un negozio cinese ad Oristano.La notizia, riportata dalla Nuova Sardegna, pone i riflettori su una cattiva abitudine che, visto l’imperversare della crisi economica, sta pian piano diffondendosi tra le abitudini dei centauri: acquistare un capo di abbigliamento per andare in moto spendendo poco, pensando di […]

30 Agosto 2014 - 00:00

Mancanza di omologazione e materiali scadenti, tra gli scaffali di un negozio cinese ad Oristano.
La notizia, riportata dalla Nuova Sardegna, pone i riflettori su una cattiva abitudine che, visto l’imperversare della crisi economica, sta pian piano diffondendosi tra le abitudini dei centauri: acquistare un capo di abbigliamento per andare in moto
spendendo poco, pensando di fare l’affare, che tanto poi…”che vuoi che succeda, ripara lo stesso…”more

  • La notizia

In provincia di Oristano, la Polizia locale, hanno scoperto dei prodotti contraffatti, in questo caso dei caschi da moto, sugli scaffali di un negozio gestito da cinesi. I caschi erano sprovvisti di omologazione  realizzati con materiali ultra-scadenti. Il che porterà alla loro immediata distruzione.

Sono stati gli agenti della polizia locale a scoprire la vendita di prodotti contraffatti dei prodotti messi in vendita negli scaffali di un negozio del capoluogo. Il blitz è avvenuto ieri mattina, nel corso di appositi controlli voluti dal ministero dell’Interno.

Non avevano esposto il marchio della Ce così come il materiale utilizzato nella costruzione non era idoneo per quel genere di prodotto ha spiegato il dirigente della polizia locale di Oristano, Rinaldo Dettori –. In pratica i caschi non erano stati sottoposti alla dovuta omologazione di legge. Abbiamo provveduto al sequestro di una decina di caschi e nei prossimi giorni questi verranno distrutti come prevedono le normative di legge”.

  • Caschi venduti a 14 euro…

I caschi contraffatti e realizzati illegalmente in Cina, veniva messi in vendita a cifre che andavano dai 14 ai 19 euro. Una cifra ridicola per quel tipo di prodotti, a conferma della loro scarsa qualità:”Se il motociclista venisse fermato dalle forze dell’ordine con un casco non omologato – ha spiegato Rinaldo Dettori – pagherebbe la sanzione di 76 euro, ma soprattutto andrebbe in contro al sequestro della moto. L’aspetto più importante è che quel casco non è sicuro e in caso di incidente potrebbe causare lesioni al motociclista”.

Al commerciante cinese la polizia locale ha emesso un verbale amministrativo di 898 euro per la commercializzazione di caschi protettivi per motociclisti non omologati. Nei prossimi giorni la polizia locale provvederà a controllare tutti gli altri esercizi commerciali del capoluogo.

  • Fare sempre molta attenzione

Intendiamoci, non tutto ciò che è abbigliamento non made in Italy
, è sinonimo di bassa qualità, questo ci sembra ovvio, ma è bene ricordare che spesso, soprattutto negli ultimi tempi, sono sempre più coloro che spulciano siti web esteri nella speranza di fare l’affareo. Sia che si acquisti un casco, una giacca o degli stivali da moto
, o qualsiasi capo di abbigliamento tecnico, è sempre bene fare attenzione a ciò che si ha davanti. La cosa migliore sarebbe sempre quella di provare con mano, “pesare” il prodotto prima di procedere alla transazione. Non avendo la possibilità di farlo, è sempre buona regola fare attenzione al prezzo e da dove si acquista; è un indice a volte più che affidabile…diffidate di siti che propongono prodotti che costano cifre parecchio al di sotto della media e da siti magari poco conosciuti,lì può nascondersi in genere l’inghippo, ma fate sempre affidamento, nel dubbio, su webstores
noti nel settore online.

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