In sempre più Stati a “Stelle e Strisce” l’uso obbligatorio del casco è visto di cattivo occhio. Prevale la libertà di scelta.Come denunciato dall’associazione “Amici della Polizia Stradale”, negli USA, l’obbligatorietà di indossare il casco quando si è alla guida di un veicolo su due ruote, a quanto pate è vista di cattivo occhio dalle […]
In sempre più Stati a “Stelle e Strisce” l’uso obbligatorio del casco è visto di cattivo occhio. Prevale la libertà di scelta.
Come denunciato dall’associazione “Amici della Polizia Stradale”, negli USA, l’obbligatorietà di indossare il casco quando si è alla guida di un veicolo su due ruote, a quanto pate è vista di cattivo occhio dalle varie associazioni di consumatori.
- Vale la libera scelta, ma a che pro?
Negli ultimi anni il numero di Stati che ha riviato l’obbligo di indossare questo fondamentale dispositivo di sicurezza, è calato vertiginosamente, passando da 47 Stati ai 19 attuali: ” Vogliamo essere liberi di scegliere se indossare o meno il casco” è il messaggio che ha quanto sembra, invocano in coro quasi unanime le varie petizioni e richieste che arrivano ai vari Governatori. “Dato che l’America è il continente della libertà, la maggior parte dei motociclisti è libera di… morire sulle strade. L’aspetto più brutto di questa vicenda poco discussa nel resto del mondo è che si sta andando lentamente verso la rimozione totale dell’obbligo. Nel 2013 gli stati americani che impongono l’uso del caso hanno speso 3 miliardi di dollari in meno in spese sanitarie per i motociclisti vittime di incidenti, ma sembra che nessuno degli aspetti positivi venga preso in considerazione”. la parole di Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, impegnata in prima fila per l’incolumità sulle strade.
- Resiste l’obbligo per neopatentati e minorenni
In molti Stati, dove l’obbligo è decaduto, permane (fortunatamente) l’obbligo di indossare il casco solo per neopatentati e minorenni. Da sottolineare come, i motociclisti sulle strade statunitensi, non superano il 5% dei circolanti e gli incidenti mortali coinvolgono dal 15% al 20% conducenti di veicoli a due ruote.
E così, mentre in ogni angolo del globo ci si batte per l’utilizzo di questo importante aiuto per l’incolumità dei motociclisti, da qualche altra parte, ci si vuol sentire liberi, anche di poter morire…