La vetrina è piena e non sai che casco scegliere? Ti aiutiamo noi!Il mercato si aggiorna e propone caschi sempre più specialistici, una piccola guida per aiutare nell’acquistomore Il sottocasco può proteggere l’interno dalla traspirazione e dal sudore, ma (anche se ad oggi non esiste nessuna legge in merito), un casco usato intensamente andrebbe cambiato […]
La vetrina è piena e non sai che casco scegliere? Ti aiutiamo noi!
Il mercato si aggiorna e propone caschi sempre più specialistici, una piccola guida per aiutare nell’acquisto
Il sottocasco può proteggere l’interno dalla traspirazione e dal sudore, ma (anche se ad oggi non esiste nessuna legge in merito), un casco usato intensamente andrebbe cambiato ogni tre anni ed uno usato poco può arrivare a cinque. Dopo questi periodi di tempo non ci proteggerà più allo stesso modo in caso di incidente. Chi oggi affronta l’acquisto, però, si trova davanti a tante tipologie. Ecco una piccola guida
- I soldi non fanno la felicità
La prima leggenda che dobbiamo sfatare è che un casco più costoso è anche più sicuro. Se stiamo parlando di un casco da 30 ed uno da 100€ probabilmente è così, ma a parità di categoria, dopo una certa fascia di prezzo (diciamo dai 250€ in su), quello che andiamo a pagare è il marchio, gli accessori e le grafiche, che incidono moltissimo sul prezzo finale. Chi conosce bene il settore, infatti, va a caccia di colorazioni dell’anno scorso su cui potrà sicuramente spuntare sconti maggiori.
- Il casco di Valentino e quello di Gennarino
La seconda illusione che vi dobbiamo togliere è che i caschi racing siano i migliori. L’AGV Pista, lo Shoei X-Spirit III o l’Arai RX-7V (per fare solo qualche nome) sono caschi da pista, quasi gli stessi dei piloti ufficiali, strumenti perfezionati solo per la performance ed usarli su strada è uno spreco di soldi. Il casco da pista è anzitutto rumoroso, perchè il pilota deve “sentire” la sua moto e quelle intorno a lui, è bilanciato per la posizione di guida in pista ed anche la visuale è diversa da quella di un casco da turismo: non ha la visiera parasole ed in alcuni casi, addirittura, il trasparente non ha scatti intermedi tra il tutto aperto ed il tutto chiuso.
- Le stelle sono tante
Se tutti i caschi in commercio sono omologati ECE 22-05, significa che rispettano i termini minimi di legge, ma la nuova norma europea sta cambiando le prove di omologazione. La ECE 22-06 andrà in vigore nel 2020 (ne abbiamo parlato QUI
) e porterà sul mercato caschi molto più sicuri, ma le case produttrici stanno già lavorando ed anticiperanno sicuramente i tempi. Intanto esistono delle associazioni private (ne abbiamo parlato QUI
), che già fanno test più severi e quindi, volendo fare gli esperti, per scegliere un casco controllate se è approvato dalla SNELL ed il punteggio della SHARP: tre stelle è buono, quattro ottimo, cinque eccellente.
- Che testa hai?
Il casco è un oggetto senza dubbio bello da vedere, ma è anche un indumento e prima dell’acquisto va sempre indossato, perchè i vestiti non sono tutti comodi uguali. Se poi il casco nuovo vi sembrerà più stretto del vecchio non vi è cresciuta la testa, è che l’imbottitura del vecchio casco si era assottigliata con l’uso (per quello non era più buono…). Per non sbagliare, quindi, ragionate come si fa con le scarpe, dopo un paio di giorni il casco cederà adattandosi alla vostra testa e ritroverete il comfort. Certo se vi preme in fronte come un chiodo o se la mentoniera vi arriva agli occhi, passate ad un altro prodotto.
Arriverci alla settimana prossima per parlarvi delle tante variabili di un casco.