L’etichetta della Federazione sui caschi del futuro

L’etichetta della Federazione sui caschi del futuro

Finalmente ordine nel confuso settore delle omologazioni?La Federation Internationale de Motocyclisme lancia la sua etichetta per le omologazioni more La battaglia dei test Nella guerra commerciale, per stracciare la concorrenza, non basta più passare i test minimi della legge ed ormai le case produttrici di caschi rincorrono le certificazioni indipendenti, più severe e fighe dal punto […]

24 Ottobre 2017 - 00:00

Finalmente ordine nel confuso settore delle omologazioni?
La Federation Internationale de Motocyclisme lancia la sua etichetta per le omologazioni

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  • La battaglia dei test

Nella guerra commerciale, per stracciare la concorrenza, non basta più passare i test minimi della legge ed ormai le case produttrici di caschi rincorrono le certificazioni indipendenti, più severe e fighe dal punto di vista commerciale. SNELL e SHARP sono le più diffuse ma ora la Federazione Internazionale del Motociclismo lancia un suo protocollo di test, che sarà obbligatorio per partecipare ai campionati FIM dal 2019. I parametri non sono ancora stati divulgati, ma l’etichetta FRHP (FIM Racing Homologtion Programme) si propone come un golden standard e le prime case hanno già dato il loro OK, anche perché il nuovo standard internazionale sarebbe una grossa comodità per i produttori.

  • Omologazione o certificazione?

L’omologazione è l’etichetta che ogni stato assegna ad un casco che abbia passato dei test obbligatori, ma le omologazioni cambiano da paese a paese. Le più importanti in occidente sono la ECE 22-05 europea (adottata finora dalla FIM-MotoGP) e la DOT americana. I test sono ovviamente differenti e negli anni hanno addirittura portato a due filosofie: la scuola americana (seguita anche dai giapponesi) preferisce caschi con calotta dura ed imbottitura morbida, mentre la scuola europea vuole caschi più elastici con interni meno cedevoli. Quasi nessuno sa che tutti i produttori (tranne uno, indovinate chi…) ormai fabbricano i caschi in doppia versione e quindi attenzione: un prodotto che arriva dall’estero (magari comprato in rete), anche se è identico al corrispettivo europeo non sempre può circolare in Italia!

  • SNELL e SHARP

Oltre alle omologazioni governative esistono da anni delle realtà indipendenti, che certificano i caschi secondo test molto più tosti di quelli ufficiali ed emettono un giudizio pubblico di cui, oggi come oggi, un produttore non può non tenere conto. La SNELL nasce nel 1957 ed aggiorna i suoi protocolli ogni 5 anni, il punto forte delle sue prove è l’impatto casuale, non su punti predeterminati come nelle prove di omologazione, quindi un casco per essere promosso deve essere davvero robusto, senza trucchi. Per evitare furbate la SHARP, nata in Inghilterra nel 2007, invece compra i caschi anonimamente presso normali rivenditori ed al momento è la più famosa per via delle stelle che assegna ad ogni casco, un riferimento facile e con una presa enorme sul pubblico. La caratteristica di questo sistema è che i caschi possono essere facilmente paragonati tra di loro ed i giudizi sono tutti online sul sito della SHARP. Il vostro casco quante stelle ha?

  • Arriva la FIM

In questo mare agitato sta per arrivare il certificato FRHP, che promette di unificare i due continenti. Resta da capire se questa normativa riguarderà solo i caschi da gara, con test che simulano solo incidenti ad altissima energia o se la Federazione consentirà alle case di sottoporre anche prodotti più commerciali, mettendo a punto esami in grado di valutare i caschi a 360 gradi. Restate con sicurmoto.it!

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