L’obbligo entro il 2017, ma Bosch è già pronta con la versione 9 del famigerato impianto di assistenza alla frenata La multinazionale tedesca Bosch, già famosa per la creazione del primo impianto ABS per uso automobilistico, ne ha sviluppato una serie specifica per essere installata di serie sulle motociclette di ogni tipo e cilindrata. A […]
L’obbligo entro il 2017, ma Bosch è già pronta con la versione 9 del famigerato impianto di assistenza alla frenata
La multinazionale tedesca Bosch, già famosa per la creazione del primo impianto ABS per uso automobilistico, ne ha sviluppato una serie specifica per essere installata di serie sulle motociclette di ogni tipo e cilindrata. A differenza di tutti gli altri impianti attualmente utilizzati, questo non è un adattamento di un sistema pensato per le auto. Materiali e tecnologie sono stati reinventati da zero per poter funzionare al massimo delle prestazioni sui veicoli a due ruote.
15 anni di ricerca e sviluppo sono alla base della generazione 9 del sistema antibloccaggio ABS esclusivo per i motociclisti. Già nel 1994 la multinazionale tedesca aveva adattato il sistema ABS alle esigenze delle due ruote, prendendo in prestito la tecnologia dal mondo delle auto. Nelle precedenti versioni, dimensioni e peso avevano fatto sì che il sistema di sicurezza rimanesse a lungo una prerogativa dei modelli di grossa cilindrata. Oggi l’ABS 9 di Bosch, con un peso e un volume ridotti di oltre il 50% rispetto alla precedente versione di 1.5 Kg (il primo ABS per moto pesava 4 Kg), consente di equipaggiare tutti i tipi di moto.
L’importanza di questa invenzione è più grande di quanto si possa immaginare. I motivi sono facilmente riscontrabili nelle statistiche degli incidenti. Oggi, infatti, sono quasi solo le moto di grossa cilindrata (e peso) a disporre di sistema ABS. I dati però dicono che servirebbe un po’ a tutti, specialmente agli scooter (che spesso sono guidati da inesperti). A livello mondiale, nel 2010 il tasso di installazione dell’ABS sui motocicli di piccola cilindrata (<250 cc) -circa 52.5 milioni di veicoli nel mondo- non arriva all’1%. Per quanto riguarda le cilindrate superiori ai 250 cc, l’ABS è installato su circa il 16% dei quasi 1.7 milioni di veicoli prodotti.
Secondo i dati del GIDAS project (German In-Depth Accident Study), il 47% degli incidenti in moto avvengono perché chi guida evita di frenare bruscamente per paura del blocco delle ruote, ma così facendo spesso la frenata non basta. La validità dell’ABS sulle moto è stata confermata da uno studio condotto dalla Swedish Highways Authority nell’ottobre del 2009: il 38% di tutti gli incidenti con feriti e il 48% di scontri con morti o feriti gravi si sarebbero potuti evitare grazie all’ABS.
I sistemi di sicurezza attiva come l’ABS e l’ESP sulle automobili hanno contribuito in modo significativo alla riduzione degli incidenti stradali. Tuttavia, la guida di una moto comporta ancora diversi rischi. Secondo l’European Transport Safety Council, a parità di distanza, la probabilità di incorrere in un incidente mortale è 20 volte superiore in moto, rispetto che in macchina.
Anche gli studi di DEKRA tendono a evidenziare quanto la presenza dell’ABS possa limitare gli incidenti o le loro conseguenze. Ne avevamo parlato qui
(clicca per leggere
). In vista dell’obbligo (entro il 2017) di installare ABS su tutte le motociclette, questa è una buona notizia.