Parliamo dei componenti principali dei freni moto da cui dipende l'efficienza e la sicurezza di guida: come funzionano e i consigli sulla manutenzione
Quando la velocità è sostenuta e si avvicina una curva che si fa? Comunemente freniamo per poterci inserire nella curva alla giusta velocità. E’ ovvio no? Bene, questo è più che appurato (a meno che non vogliate provare il brivido di affrontare una curva a una velocità eccessiva con estremi rischi). Quello che purtroppo s’ignora, nella maggior parte dei casi, è che non sempre i freni della moto rispondono sempre allo stesso modo. Adesso proveremo a spiegarvi perché.
Aggiornamento del 1 giugno 2021 con miglioramento della leggibilità
FRENI MOTO: COME FUNZIONANO
Il motivo si può riassumere (nel limite del possibile) nella breve spiegazione che segue. I freni di una moto, nella stragrande maggioranza dei casi, sono di tipo idraulico. Vale a dire che la forza frenante è trasportata dalla pressione di un fluido. E’ il liquido frenante contenuto nel piccolo serbatoio posto sul manubrio e che è messo in pressione dal movimento della leva del freno. Quest’ultima va a spingere un pistoncino all’interno di un cilindretto, in modo da pompare l’olio nei tubi fino alla pinza. Il pistoncino mette in pressione il liquido, esattamente come fa lo stantuffo di una siringa per uso medico. Il liquido dei freni va a premere su altri pistoncini, quelli delle pinze, che a loro volta premono contro le guarnizioni d’attrito (le cosiddette pastiglie dei freni). Le pastiglie dei freni (non si pasticche) sono le principali responsabili della decelerazione, ma solo se il liquido dei freni trasmette la giusta spinta fino alle pinze.
LA FUNZIONE DELLE PASTIGLIE E DEI DISCHI IN FRENATA
Le pastiglie dei freni hanno l’ingrata funzione di farsi spingere dalla pinza idraulica e strofinare contro il disco, generando l’attrito artefice della frenata. Tutto ciò avviene con una grande produzione di calore da parte del disco e delle pastiglie stesse, dato che l’energia provoca un aumento della temperatura dei dischi. Una parte di questo calore viene dissipata immediatamente nell’aria, un’altra invece è assorbita dall’impianto frenante tramite il contatto pastiglia/disco/pistoncini. A farne maggiormente le spese sono le pastiglie e il liquido frenante. Le prime, superata la normale temperatura d’esercizio, possono formare gas nel contatto col disco rovente (il cosiddetto fading) che inevitabilmente riduce la potenza frenante. Può succedere dopo continue frenate in lunghe discese di montagna. Oppure se sollecitate oltremodo e non adeguatamente raffreddate possono vetrificarsi, cioè ricoprirsi di un sottile strato di materiale d’attrito molto duro e scivoloso.
LIQUIDO FRENI MOTO
Il liquido freni è fatto per resistere a temperature oltre i 100 °C ma purtroppo è igroscopico. Questa caratteristica lo rende in grado di assorbire l’umidità presente nell’aria. L’acqua e l’umidità sono “nemiche” dei freni, poiché bollendo a 100 °C possono causare brutti scherzi. La temperatura di esercizio dei freni, infatti, arriva facilmente tra 100 e 220 °C. In questi casi le eventuali “impurità” d’acqua presenti nei tubi diventano vapore formando bolle d’aria nel circuito frenante. L’effetto è un allungamento degli spazi di frenata e la brutta sensazione di non avere più forza nella mano (e piede, per il freno posteriore). Per evitare il problema si deve cambiare il liquido freni con una certa frequenza, diciamo una volta l’anno se si usa molto la moto e ogni 4 anni in condizioni d’uso stagionale.
USURA PASTIGLIE E SOSTITUZIONE
Quanto alle pastiglie occorre verificarne periodicamente lo spessore. Mai scendere sotto i 2 mm di profondità della parte usurabile o al di sotto dei segnalatori di usura. Nella scelta della tipologia di pastiglie giuste occorre considerare il tipo di uso che si fa della moto: tranquille passeggiate, utilizzo in aree urbane, in ambienti freddi e umidi, in pista ecc. In linea di massima occorre evitare pastiglie blasonate di tipo “racing”, poiché queste normalmente richiedono di essere portate “in temperatura” prima di fornire le prestazioni ottimali. Per cui a freddo rendono notevolmente meno di quelle dalle prestazioni più “tranquille”. Per quanto riguarda la scelta del liquido frenante, meglio attenersi alle indicazioni del costruttore, soprattutto per quanto riguarda l’intervallo di sostituzione e le caratteristiche.